Volontari
9Lug/140

FAQ – Domande frequenti

marti2

Scrivere non è mai stato il mio forte perché spesso mi risulta difficile aprirmi completamente e esprimere i miei sentimenti e le mie paure alle altre persone.

Questa esperienza mi sta insegnando a mettermi alla prova senza vergogna e senza paura di sbagliare, con ciò voglio superare anche questo ostacolo sperando di riuscirvi a conquistare e appassionare con questa lettura...

4Lug/140

Ricordi di estati che furono

hermo1

Hai 9 - 10 - 11 anni e la scuola è finita e gli unici pensieri sono: vacanze, mare, amici e relax.

Invece no.

Compiti delle vacanze, libri da leggere, esercizi da fare e soprattutto lei: la Torino-Savona...

30Giu/140

La luna e i pero’

Se vi chiedessi in che fase è la luna stasera, se calante, crescente, piena o nuova, quanti di voi saprebbero rispondere?

Stasera è una notte di luna piena. Qui il contatto con la terra – e con il cielo – si sente molto più che nel moderno e avanzato Occidente perciò quando cala il sole è facile capire dove si trova la luna, lo si sente dalla luce che emana, basta alzare gli occhi in direzione della sua fonte e la si trova lì. È una cosa che faccio ogni sera. La luna piena ha i suoi vantaggi: si può camminare di notte senza usare la torcia ma per il rovescio della medaglia si vedono molte meno stelle del solito. Per questo, anche se la luna piena ha il suo grande fascino, la mia fase preferita è quella di luna nuova o dell’ultima luna calante, quando si vede soltanto un sottilissimo spicchio, una falce appena accennata: lei c’è ma non si mostra troppo, è pronta ad emergere ma senza fretta, piccola, elegante e delicata...

12Giu/140

Notizie dal Brasile della Coppa

silvia ponzio2

Ciao amici,

vi scrivo dal Paese della Coppa e che in questo momento e’ sotto i riflettori del mondo intero. Già mi immagino il tipo di pubblicità che sta circolando nei media e che rappresenta un popolo allegro, bellissimo e in spiaggia. Non e’ che un’immagine parziale di una nazione immensa che contiene al suo interno differenze inimmaginabili per la mentalità italiana. Le disuguaglianze esistono non solo tra le varie regioni, ma addirittura all'interno delle stesse città e degli stessi quartieri...

8Giu/140

PICCOLE DONNE…CRESCIAMO

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Aguascalientes, una città nel Messico centrale. Ho pensato che qui si può conoscere il vero Messico, nel cuore del paese. Una città piccola, mi avevano detto. Cosa sono, in fondo, quasi ottocentomila persone?! Iniziando a inserirti nei gruppi dei bambini, dei ragazzini dell’apoyo escolar e le persone che collaborano con l’organizzazione e la parrocchia, ti presenti e le prime cose che ti chiedono sono, ovviamente, il nome, da dove vieni, perché sei qui, QUANTI ANNI HAI…e quando pensi che la conversazione mantenga un livello perlomeno inizialmente formale, a bruciapelo ti senti chiedere “HAI FIGLI?”. E ti domandi: “Cosa c’entra in questo momento?” ...

3Giu/140

L’indiscreto fascino del barrio

Il mio padrone di casa si chiama Claudio, ma qui lo chiamiamo il Don, sarà per quel cappello da vaquero e per i baffi che rimandano ai film western degli anni sessanta, sarà perché qualche reminescenza latina ti porta a pensare che sia davvero l’appellativo giusto per chi gestisce tre attività e ha contatti politici che hanno portato l’elettricità nel quartiere.

Qui non c’era niente prima, case di cartone in mezzo alla terra, tutto buio, l’acqua durava un paio d’ore la mattina e la gente la conservava in grosse taniche che portavano insetti, fossi venuta l’anno scorso non l’avresti riconosciuto questo posto, poi siamo arrivati noi, mia moglie ha lavorato nella campagna elettorale del PAN- il partito conservatore- e per ringraziarci dei voti che gli abbiamo portato hanno asfaltato le strade, messo i lampioni e costruito un sistema idrico, c’è anche una targa che lo ricorda, è fissa li sul marciapiede..

Targa commemorativa

28Mag/140

Piccoli successi che fanno ben sperare

Centro Educativo Divina Providencia, periferia Nord di Hermosillo.

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Questo centro sorto ormai 5 anni fa è costituito da un unico salone che si sviluppa in lunghezza ed è diviso in tre spazi: il primo, che è il più grande è riservato alle attività di appoggio scolastico e contemporaneamente di mensa; gli altri due spazi, separati dal primo solo da una parete vetrata costituiscono la cucina e la dispensa.

In questi spazi, in cui la parola chiave è “essenziale” vengono accolti più di 130 bambini che ricevono una colazione ed un pasto sicuro al giorno, oltre che un aiuto nella loro educazione...

22Mag/140

UNICOO a Teofilo Otoni con UAI Brasil

Finalmente riesco a scrivere, anche perchè, per dirla alla francese, l'heure est grave: siamo qui a Teofilo Otoni da quasi due mesi, e tra un mese esatto saremo in volo verso casa; il tempo sta passando decisamente troppo in fretta, anche se fin dall’inizio sapevamo che 3 mesi sono molto pochi, sufficienti appena per conoscere la città e i suoi abitanti, e dover andare via appena si comincia a sentirsi parte del luogo. Comunque, in questi due mesi trascorsi, abbiamo già scoperto tantissime cose, grazie soprattutto a Tina che gira come una trottola con noi quasi sempre al suo seguito: abbiamo già cercato varie scuse per giustificare il fatto che ha più energie di noi, ma penso che nessuna sia valida, e dobbiamo rassegnarci al fatto che siamo di un’altra generazione...
19Mag/140

Dieci cose che ho imparato – ad amare – dei Messicani

Se è vero che la saggezza popolare affonda le proprie radici in fatti ed azioni veridiche, ho pensato che niente di meglio che 10 detti popolari avrebbero potuto aiutarmi a descrivere un popolo vivo, colorato e divertente come quello messicano, che ho imparato a conoscere durante la mia (seppur breve) permanenza oltreoceano.

[Istruzioni per la lettura: condensare in dieci punti la varietà e le sfumature di un popolo di 120 milioni di persone non è semplice, ed è inevitabile generalizzare o cadere in stereotipi. Pertanto, quanto segue va letto con leggerezza, perché allo stesso modo è stato scritto e pensato]...

14Mag/140

Un continente che cammina – Racconti dalla Sierra Leone

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Più d'uno ha descritto l'Africa come “un continente che cammina”.

Questa definizione, anche se un po' sorpassata, mi piace moltissimo proprio perché anch'io, durante i sei mesi che sto trascorrendo in Sierra Leone, mi metto spesso in marcia. Quando si immagina il “camminare” si pensa prima di tutto alla fatica. E certamente le file di donne che trasportano tronchi di legna per chilometri, o i bambini incaricati di riempire l'acqua in enormi bacinelle dai pozzi, non sono solo immagini, ma realtà quotidiane di sforzi e difficoltà, a volte sovrumane. Nella piccola città di Lunsar dove vivo, camminare significa però anche tante altre cose... per i bambini e i ragazzi di ogni età significa andare a imparare, con le divise pulite e ben stirate che oramai ho imparato ad abbinare alle varie scuole; per gli uomini e le donne più o meno giovani di Lunsar significa lavorare, andando di casa in casa, o meglio di cortile in cortile, per vendere le merci più varie, dalle torte di riso, alle cassava leaves, alle torce cinesi, ai saponi tradizionali; tutte rigorosamente appoggiate e trasportate sulla testa, con un savoir faire e una leggerezza che continuo ad invidiare loro, anche a causa dei miei fallimentari tentativi di imitazione. Camminare, in quel di Lunsar, significa per me fare ogni giorno una nuova scoperta, anche a causa del mio pessimo senso dell'orientamento! Giorno dopo giorno tutto, e soprattutto tutti diventano familiari, tu a loro, e loro a te...