Volontari
19Mag/140

Dieci cose che ho imparato – ad amare – dei Messicani

Se è vero che la saggezza popolare affonda le proprie radici in fatti ed azioni veridiche, ho pensato che niente di meglio che 10 detti popolari avrebbero potuto aiutarmi a descrivere un popolo vivo, colorato e divertente come quello messicano, che ho imparato a conoscere durante la mia (seppur breve) permanenza oltreoceano.

[Istruzioni per la lettura: condensare in dieci punti la varietà e le sfumature di un popolo di 120 milioni di persone non è semplice, ed è inevitabile generalizzare o cadere in stereotipi. Pertanto, quanto segue va letto con leggerezza, perché allo stesso modo è stato scritto e pensato]...

1.  Mi casa es tu casa

Detto che anche da noi si usa spesso per far sentir a proprio agio un ospite (in realtà quando lo si dice da noi si intende “siediti pure sul divano senza toccare niente mentre preparo il caffè”), in Messico questo detto è legge universale.

La sua casa è davvero la casa del suo prossimo e dovrebbe valere anche il contrario (ovvero quando tocca a te ospitare qualcuno).

Per questa ragione, in Messico non devi avvisare quando ti presenti a casa di qualcuno e ovviamente non aspettarti che qualcuno si annunci prima di piombarti in casa. Cancelli, porte e campanelli sono una formalità. Fai un fischio e se trovi aperto, entri. Che il padrone di casa stia dormendo o sia in giro per la casa in mutande, ti accoglierà nel suo nido con tutto l’entusiasmo ed il calore degno di una visita presidenziale. Scordatevi vostra madre che alle medie vi diceva di avvisare per tempo quando volevi invitare a casa il tuo compagno di classe. Sei in Messico: entra, siediti e serviti da mangiare e da bere, sei a casa tua!

2.    Mas vale pedir perdon que pedir permiso

Emblematico modo di dire, si rispecchia in tutti gli ambiti della vita di un messicano. Come ovunque ci sono regole e convenzioni sociali e, come accade in ogni paese del mondo, alcuni le rispettano, altri no. Ma diversamente da altri posti del mondo, qui non c’è l’ipocrisia di far credere agli altri d’esser uno stinco di santo. Un messicano farà sempre ciò che si sente di fare e se sta facendo un torto a qualcuno, si può sempre chiedere scusa….poi. In fondo non c’è niente di più vero che è molto più semplice chiedere scusa che chiedere il permesso.

3.    A buen hambre, no hace falta condimento

Anche se il detto non significa esattamente ciò che sto per scrivere, mi concederò una licenza poetica.

Non esiste alimento messicano che non venga accompagnato (a dire il vero letteralmente inzuppato) con limone, sale e salsa chile e innumerevoli altri tipi di condimenti che non sono riuscita a riconoscere né assaggiare.

Per un italiano la macedonia con questi ingredienti potrebbe sembrare un abominio, così come bere una birra con salsa di pomodoro, calamari, sale e limone, ma per un messicano è la cosa più deliziosa che si possa mangiare. Se ti aspetti che un cibo sappia del suo sapore autentico ti sbagli, tutto- ma proprio tutto- va farcito e condito in abbondanza per evitare che risulti insipido. Quindi non stupirti se un messicano al vederti bere acqua naturale ti dica: “ma come fai a berla? non sa di niente!”.

4.    Más vale pájaro en mano, que cien volando

In sette mesi non ho mai sentito la parola NO uscire dalla bocca di un messicano. Non ho ancora capito se la riluttanza a rispondere in forma negativa a qualsiasi cosa tu chieda derivi da una forma di delicatezza nei tuoi confronti per non farti rimanere male, o se semplicemente non è contemplato nel vocabolario nazionale. Fatto sta che se poi ti aspetti che il contrario di NO sia SÌ, ti sbagli. Può darsi che sia SÌ sul serio, ma le incognite che separano la promessa dal compimento, in Messico si moltiplicano. Quindi se qualcuno dice che si presenterà al lavoro e poi non viene, non ti arrabbiare. Se qualcuno dice che si va fuori città per il weekend e poi dopo ore che aspetti il piano salta, non ci restare male. Ma soprattutto attendere spiegazioni o scuse al riguardo: è tempo sprecato. Ad ogni modo, un Messicano- se può- farà comunque di tutto per mantenere fede alle sue promesse e non ti “tirerà mai bidone” per il solo gusto di farlo o perché è svogliato.

5.    Más vale tarde que nunca

Simile ma non identico al punto 4 della lista, il famosissimo “meglio tardi che mai” è rispettato come una religione. Sicuramente banale da citare per chi ha vissuto per più di una settimana in un paese latinoamericano, qui gli orari non si rispettano, o per meglio dire non si prendono proprio in considerazione. Se ti dicono che passano a prenderti alle sette, non prepararti prima della dieci, a meno che tu non voglia star seduto pronto e profumato sul letto ad aspettare fissando il cellulare. Credetemi, per una persona puntuale come me, dopo un primo periodo di frustrazione ed impazienza, imparare a vivere senza l’ansia di non fare tardi è una benedizione, un Nirvana!

6.    A comer, beber, bailar y gozar, que el mundo se va acabar

Che siano hipster, metallari, emo o punk, quando parte quella musica tipicamente messicana ad una festa, i messicani mettono da parte la maschera che indossano tutti i giorni, prendono sottobraccio una bella ragazza (o un bel ragazzo, o chiunque li capiti a tiro compresa la nonna) e si godono la serata. Sentono il ritmo e iniziano a muoversi, senza pensare a niente, la musica li accompagna e riescono ad essere felici e viversi il momento. E se hanno voglia di cantare, lo fanno a squarciagola, perché quella canzone la sentono dentro… e se hanno un amico al loro fianco che sta facendo lo stesso, la magia si moltiplica. Vi lascio immaginare la faccia dei Messicani quando scoprono che “festa” in Italia significa stare seduti attorno ad un tavolo con del buon cibo, del buon vino e qualche chiacchera tra amici. “Ma non vi annoiate in Italia?” è una domanda che ci è stata posta più di qualche volta. Non ho ancora trovato la risposta.

7.    A cada día, su propio afán

Per un messicano, ogni giorno va vissuto al 100%, dal primo istante quando si sveglia fino all’ultimo minuto prima di dormire. Non importa se sono al verde, se devono andare al lavoro, se non hanno il permesso di uscire o se sono dall’altra parte del mondo: se il piano è allettante, si trova il modo di compierlo! Ho visto amici vendere un frigorifero inutilizzato a un passante in cambio di qualche soldo per riuscire a godersi il weekend, scappare dal lavoro in un giorno feriale per una festa di compleanno (recuperando le ore di domenica mattina) o chiedere prestiti da usuraio ai genitori pur di non perdersi l’occasione di uscire. Alle mie domande, la risposta era sempre la stessa: “Domani una soluzione si troverà”, ed è proprio vero perché….un modo lo trovano sempre!

8.    El corazón en paz ve una fiesta en todas las aldeas.

Cosa che avevo già notato in altri paesi latinoamericani, in Messico ogni occasione è buona per far festa. E così in Messico quasi un giorno a settimana è festa: oltre alle tradizionali feste nazionali, si festeggiano i bambini, le mamme, i papà, i maestri, gli amici, l’amore e addirittura i tacos (che per chi non lo sapesse il “Dia del taco” è il 31 di Marzo). Ad onor di cronaca, ho dovuto controllare online le date e da calendario sono previsti solamente sette giorni festivi extra nell’anno in corso e tre ponti. Fatto sta, che avendo vissuto lì per sette mesi ricordo a fatica un’intera settimana lavorativa senza feste o giorni di riposo. Ci tengo a sottolineare che la vera ragione per cui accade ciò non è che i messicani non abbiano voglia di lavorare o di andare a scuola, ma più semplicemente è che i messicani AMANO sul serio le feste: ogni ricorrenza implica scambio di regali, letterine, palloncini e soprattutto pasti pantagruelici da condividere con amici e famiglia. Come non voler vivere tutta la vita in un paese del genere?

9.    Quien tiene un amigo, tiene un tesoro

Detto banale ma in quanto tale veritiero: chi trova un amico, trova un tesoro. Non importa che tu conosca un messicano da dieci minuti o da tutta la vita, se c’è simpatia, in men che non si dica, sei parte della sua famiglia. E non per modo di dire, sul serio. La cosa più meravigliosa che ho vissuto in Messico è che hai sempre la sensazione di sentirti adottato da un popolo che sa amare, sa coccolarti, sa farti sentire a tuo agio in ogni situazione. I messicani ti nutrono sia letteralmente (ingozzandoti di cibo), sia astrattamente: i messicani ti nutrono di relazioni che si intrecciano rapidamente ma soprattutto in maniera profonda e sincera. Ma soprattutto, un messicano ti darà TUTTO ciò che ha anche a costo di privarsene, perché per lui oggetti o denaro non contano, contano le persone.

10 . La felicidad que se vive deriva del amor que se da.

Isabel Allende scriveva che la felicità che si vive deriva dall’amore che si da. Questo spiega perché il Messicano sorrida alla vita, sorrida al vicino e soprattutto sorrida all’ironia della sorte. Non importa quanto la vita sia stata ingiusta con lui, quanti problemi debba affrontare ogni giorno: il messicano sorride sempre. E non c’è cosa più bella che vivere in un contesto sereno, perché è contagioso, ti fa sentire vivo e ti fa accantonare o dimenticare per un attimo le preoccupazioni inutili.

E te ne rendi conto tardi, solo quando atterri in aeroporto a Parigi e le facce al gate sono più grigie del cielo fuori dalle vetrate e l’unica risata che senti è quella del tuo compagno di viaggio di rientro dal Messico…che non sa se ridere o se piangere.

 

Claudia Prudencio Vargas, Volontaria in Messico con il Servizio Volontario Europeo

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