Volontari
6Mar/230

Sentirsi formiche

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Quasi un anno fa ho inviato la richiesta per diventare volontaria del servizio civile. Provenivo da anni in successione di ambienti lavorativi stretti e con ritmi intensi, dove fuori del lavoro non mi rimaneva granché tempo per altro. Così, dopo aver passato settimane ferma a casa per questioni di salute, ho pensato che nella mia quotidianità mancasse un'emozione che mi facesse svegliare ogni mattina con gratitudine, e che mi accompagnasse per tutto il giorno.

Ho deciso di partecipare al bando caschi bianchi per la formazione e l'educazione in Messico, precisamente ad Aguascalientes, senza aver mai sentito nominare di questa città, né aver mai preso una laurea in pedagogia. Effettivamente conclusi i colloqui ero ultima in classifica, ma ero certa che qui sarei dovuta essere, ed infatti sono stata ripescata.

Sono arrivata in Messico, sia a casa che nei centri, camminando in punta di piedi poiché ero ritardataria di un paio di mesi.
L'amore con cui sono stata inondata non lo dimenticherò mai.
Il mio spagnolo era inutilizzato da anni, e seppur io avessi dovuto aiutare loro, al principio è stato al contrario.
Vedere i bambini correrci incontro ad ogni arrivo non ha prezzo. 
Questa esperienza mi ha fatta sentire formica, cercando di raccogliere in ogni dove cose per la scorta della vita.

Qualche settimane fa alle otto di sera mi hanno citofonato dei bambini per consegnarmi un fogliettino e un braccialetto realizzato da loro. Sono partita senza disegnarmi troppe aspettative poiché tutto per me era nuovo, ma se avessi dovuto farlo mai sarei giunta ad immaginarmi tanta bellezza. 
Vorrei regalare al mondo i miei occhi, in questo momento, per far vedere quanto abbiamo usualmente intorno a noi e neppure ce ne rendiamo conto. Cibo, vestiti, scelta di vestiti da abbinare, cure, una casa con un tetto e anche dei riscaldamenti, magari.
Io a quattro anni correvo scalza su prati di margherite, e qui ho visto bimbi di quattro anni correre scalzi su asfalto intriso di polvere e gasolio con sopra la testa fili elettrici scintillare. 
Sarebbe falso raccontare solo il bello di un posto perché ovunque il mondo è pieno di scheletri. Nulla è gratis qui, e al principio mi è stato difficile accettarlo. Non perché volessi vivere in un paradiso, ma perché trovo duro da comprendere che chi, come delle forze armate, dovrebbe proteggerti, possa chiederti denaro per non crearti problemi. Le persone dicono di essere abituate a questo stile di vita corrotto, eppure io mi chiedo come possano sentirsi tutelate da un sistema che cerca solo di mangiare su di chi cibo non ne ha.

Già sono ad un terzo della mia esperienza civilista e mi rendo conto di come il tempo voli velocemente quando si apprende.
Ascoltando le esperienze altrui sempre emerge che il servizio civile sia un anno di cambiamento, crescita, formazione, dono. Ora che in prima persona ho avuto la fortuna di passarci, posso dire che è vero. Magari sei dall'altra parte del mondo ma spesso te ne dimentichi, si è pieni di amore, e quando si va a dormire si è grati d'avere avuto la possibilità di scoprire altro distante da noi. Auguro a tutti tanta bellezza, sentirsi formiche, farsi abbracciare e riempire di caricature poco reali, perché questo è il compenso più meritevole che si possa affidare al nostro tempo e a noi stessi.

Noemi Luconi, Volontaria in servizio civile in Messico

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