Volontari
13Gen/140

Le briciole dorate

Quattro mesi fa stavo chiudendo la valigia, eppure mi sembra ieri di essere arrivata in Ecuador. Da sempre, prima di partire, sono invasa da molteplici sensazioni ed emozioni che m’impediscono di realizzare fino in fondo che sto partendo nuovamente. Così mi ritrovo già dall’altra parte dell’oceano curiosa e piena di speranze. Settembre è iniziata questa mia nuova avventura.

… in un baleno mi ritrovo nuovamente in Ecuador. Finalmente posso respirare aria pura, vedere il sole che si nasconde tra le nuvole riempiendo il cielo di mille sfumature, posso nuovamente ascoltare il rumore scrosciante di fiumi selvaggi, immergere i miei piedi nudi nella terra umida, guardare gli alberi di un verde rigoglioso che si perdono all’orizzonte e ascoltare nella notte il coro d’insetti e animali liberi che conciliano il sonno.

Si, me ne sono innamorata a prima vista della mia Amazzonia, ed oggi mi ritrovo nuovamente qui grazie ad uno SVE. Oltre all’energia della Pachamama in questa mia avventura sarò finalmente accompagnata da risate gioiose di ottanta bambini di cui mi prenderò cura quest’anno.

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8Gen/140

ep. 4 – Natale zapatista

2013-12-25 15.20.51 Oventik Sakamchen, territorio zapatista rebelde

Natale in Chiapas” potrebbe forse essere il titolo di un improbabile cinepanettone. Di certo è il titolo di una esperienza in cui partendo da un progetto di cooperazione in un paese sconosciuto ne arriva una personale e proficua fonte di acculturazione...

7Gen/140

Nuovo gruppo di volontari in Guinea Bissau, Benvenuti!

E per un progetto che si conclude ed un gruppo di volontari che torna a casa dopo un intenso anno di servizio, eccone un'altro che si apre dando la possibilità ad un nuovo gruppo di volontari di svolgere un anno di servizio presso il CIFAP di Bissau!

Un caldissimo benvenuto e in bocca al lupo ai nostri volontari Antonella, Elena, Nicolò e Carolina!

 

nuovo gruppo volontari guinea

12Dic/130

Riflessioni da OXXO

1493216_728409900525103_1529240658_nL’ OXXO è una specie di supermarket che si trova ad ogni angolo di Hermosillo e dicendo ogni angolo intendo proprio OGNI angolo. Le particolarità di questo supermarket che lo rendono unico ed adatto alle mie riflessioni sono fondamentalmente due: bicchieroni di caffè economico e dei posti a sedere con vetrate che danno sulla strada.

Di tanto in tanto quando ho voglia di “ritrovarmi”, riflettere o osservare semplicemente la vita degli altri scorrere, mi rifugio in un OXXO con il mio “cafè moka” da 16 pesos...

3Dic/130

“Ma…’n pratica…cos’è che fai in sto SVE?”

Sono ormai due mesi che sono qui in Messico ma il mio SVE ha iniziato a dare i suoi frutti già prima che partissi. Sì, perchè le emozioni e le riflessioni sono iniziate già in Italia, nel mio piccolo paesino nella provincia di Torino, San Raffaele Cimena, dove ho dovutolasciare impegni importanti e persone fantastiche per intraprendere questa esperienza che sento, ogni giorno, sempre più significativa. Sempre più Mia...

19Nov/130

Sbirciando negli altri progetti: Santo Domingo de Tsáchilas

cena Santo Domingo

Eccomi che, insieme a tutti i volontari SVE presenti quest’anno in Ecuador con ENGIM, aiuto ad imbandire tavolate elegantemente addobbate nella sala dell’Hotel Genova di Santo Domingo de Tsáchilas, per la consueta cena di gala organizzata da Padre Sereno.

Cena molto importante ed utile per raccogliere nuovi fondi al fine di sostenere il progetto “Soñando por el Cambio”,  ma soprattutto per ringraziare i molti benefattori che generosamente lo sostengono e grazie ai quali molti passi in avanti sono stati raggiunti. Il progetto nasce dalla necessità di potenziare e migliorare il recupero dei bambini di strada attraverso lo sport, la formazione e la preparazione al lavoro...

Siamo proprio tutti, Luisa, Miriam, Riccardo e Mattia dei progetti di Quito; Luna, Sergio, Letizia e Grazia del progetto di Santo Domingo; Paolo ed io del progetto di Tena. Tutti insieme in allegria lucidiamo i bicchieri e l’argenteria, sistemiamo le tovaglie ed i tovaglioli, intrecciamo lunghi fiocchi di raso per le sedie. La sala è ormai pronta. Possiamo riposarci un secondo e andare a vedere il progetto in cui i nostri compagni lavorano. Arriviamo e con mio grande stupore è una struttura veramente molto bella con due campi da basket, due serre tenute in maniera impeccabile, bellissime aule e una cucina enorme. E’ qui che conosciamo Davide lo chef del centro che sarà pure lo chef che dirigerà questa sera la banda Sve. Si definiscono i ruoli: alcuni volontari si occuperanno di servire in sala ed altri aiuteranno in cucina. Io per fortuna sarò in cucina. Mi avevano inizialmente proposto di servire ai tavoli ma già mi vedevo capitombolare e fare voli ad angelo su qualche tavolata combinando pasticci. Meglio in cucina che nessuno ti vede, pensavo!

Ecco che si inizia,  mi sento come Rémy, il topolino del film Ratatouille, con tanto di Auguste Gusteau che mi dice all’orecchio “Chiunque può cucinare”. A dire il vero il piccolo ratto sicuramente cucina meglio di me, io sono solo una buona forchetta.  Per fortuna è tutto già pronto ed io dovrò solo aiutare Davide, lo Chef, ad impiattare. Mamma mia qui finisce male!

Iniziano ad arrivare i duecento invitati, c’è il discorso di benvenuto fatto dal padre Sereno che illustra le novità che si sono raggiunte durante quest’anno al progetto: nuovi laboratori, aule, attrezzature e la nuova serra. Noi volontari SVE siamo invitati sul palco per salutare e presentare i vari progetti.  Poi iniziano le danze…ma in cucina!

C’è un gran fermento, pentole calde che borbottano, creme e salse odorano l’ambiente, c’è anche una briciola di tensione che non guasta. Paolo e Matteo, il nostro mentore, seguono le indicazioni di Davide che dirige tutti con destrezza. Come primo piatto “l’entrada” la proposta è una zuppa di cavolfiore con salsa di peperone, gamberetti e vongole in sugo. Iniziamo a prendere un buon ritmo sembriamo tante formichine indaffarate ognuna con il suo compito. Sembra come se tutti iniziassimo a prenderci proprio gusto, dalla sala si ordina “ due da portare via” e si impiatta anche per che preferisce il takeaway. S’inizia il secondo “el plato fuerte”: cannelloni al ragù, carne stufata al vino e verdurine.  Mamma mia che fame!

Cena Santo Domingo

Ed è qui che sembriamo veramente un ingranaggio d’orologio, impeccabili. Forse è la grande passione e las buenas vibras che ci accompagnano sempre, anche in quest’avventura culinaria. Arrivato il momento del dolce ci si rilassa un pochino e serviamo una torta bagnata al rum e miele con frutta candita e crema di ricotta.

Tutti allegri ci si abbraccia, ci si ringrazia…è stato veramente un bel momento. Grazie alla nostra passione e alla bravura di Davide abbiamo fatto un buon lavoro.

Bene ed ora tutti a….ballare!!

Dayana Cucé, Volontaria in Ecuador con il Servizio Volontario Europeo

8Nov/130

Dime que puedo hacer por este hijo!

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Quando il colore del cielo diventa una costante e piacevole compagnia, quando il sole che ti penetra diventa solo un fastidio, quando la polvere che ti sale ovunque inizia a diventare un misto tra abitudine ed odio..li tutto inizia, li non sei più un osservatore ma inizi a capire chi vorresti essere, cosa vorresti fare e perché...

6Nov/130

ep. 3 – La Grammatica, l’Utopia, la Cooperazione

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Quello della cooperazione è certamente un mondo complesso, fatto di sorrisi, delusioni e soprattutto attese. Ingrediente basilare non può però non essere un pizzico di sogno e, pensando ai celebri versi di Galeano, di “Utopia”...

Se l’italiano ammette l’uso transitivo di ‘sognare’ e dunque si può dire “ti ho sognato” oppure “ho sognato un mondo migliore”, non così lo spagnolo che ne ammette il solo uso intransitivo.
Certo, la lingua è lo strumento comunicativo principale con cui ci relazioniamo con il mondo circostante. Uno strumento limitato, con cui spesso ci si limita a sfiorare l’oggetto o solo ad avvicinarlo per contrasti o approssimazione. Eppure, in questo caso, la lingua spagnola ci indica la strada:  ‘soñé contigo’, ‘soñé con un mundo mejor…‘.

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Non importa dunque cosa o chi si sogna, ma con chi. Mi sembra una buona definizione di “corretta” cooperazione: il sogno si condivide ed insieme si costruisce il cammino.

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Lei è all’orizzonte.
Mi avvicino di due passi,
lei si allontana di due passi.
Cammino per dieci passi e
l’orizzonte si sposta
dieci passi più in là.
Per quanto io cammini,
non la raggiungerò mai.
A cosa serve l’utopia?
Serve proprio a questo: a camminare.

(E. H. Galeano)

4Nov/130

Infinite ed impercettibili differenze: breve storia di un mercenario volontario.

Spesso basta un solo istante, un solo brevissimo momento per realizzare realmente il senso di tutto ciò che ti sei sforzato di capire per molto tempo. É in quel fugace attimo che si provano i sentimenti che rimarranno legati al ricordo, scolpiti tra le pieghe del tempo e che verranno rievocati ogni volta che quel ricordo tornerà a galla. Negli ultimi mesi ne ho vissuti parecchi di questi momenti.

Quando ho alzato lo sguardo e ho capito che stavo davvero facendo il colloquio per lo SVE alla sede dell’Engim di Roma: ansia ed entusiasmo...

17Ott/130

Active Citizenship for Education: lotte sociali e diritto all’educazione in Messico

Educazione e cittadinanza attiva: i termini della questione, questione di termini.

Education for Active Citizenship: é il nome del progetto SVE al quale stiamo prendendo parte. E’ un nome indicativo e significativo, che disegna una relazione precisa, né innocente né scontata, tra due dimensioni fondamentali della vita di ognuno: l’educazione, da una parte, e la cittadinanza attiva, dall’altra...