Carnevale a Bissau
Non mi sarei mai aspettata di festeggiare il Carnevale in Guinea Bissau, eppure per il paese è una delle ricorrenze più importanti e celebrate durante l’anno, ed è uno dei Carnevali più famosi dell’Africa Occidentale.
Un percorso ad ostacoli
Aveva ragione chi diceva che in un’esperienza come questa, dopo un po’ di tempo passa la voglia, l’istinto, l’impulso di scrivere e di raccontare..e penso di sapere perché.
All’inizio è tutto bello e tutto sorprendente, anche le cose più fastidiose o difficili a cui adattarsi risultano divertenti ed esotiche: si è presi da quella voglia di avventura, di scoprire e vivere tutto fino in fondo ed ogni cosa appare avvolta da un alone di magia. Col passare del tempo l’alone viene via ed al suo posto emergono la routine, l’abitudine che anche nelle situazioni più diverse e più difficili si impone nella vita di ogni giorno, la stanchezza e la riflessione. Soprattutto, viene fuori la coscienza delle cose che non vanno e di come spesso non si faccia abbastanza per cercare di migliorarle, o di come non lo si faccia nel modo giusto. Un anno è lungo e succedono tante cose che non vorresti e che la lontananza accentua facendoti sentire impotente e a tratti egoista, per aver fatto una scelta che ti tiene a migliaia di chilometri dalle persone che ti hanno dato tutto.
Poi, un viaggio nel viaggio, superando il confine verso Nord, guardando dal finestrino paesaggi che pochi mesi prima erano secchi, diventati una distesa d’acqua ricoperta da fitti fili d’erba e contornata da palme ed enormi alberi; o passare con una barchetta dentro un canale che va verso il mare, tra fitte mangrovie e aironi e stormi di uccelli; o andare su un’isola che è un minuscolo cerchio di terra in mezzo al mare, con una spiaggia bianca e un’amaca all’ombra degli alberi; o su un’altra isola assistere di notte all’arrivo dall’acqua di enormi tartarughe che scavano sulla sabbia una buca dove deporre le uova e vedere poi uscire tante piccole creaturine che a decine corrono appena nate verso il mare…
La luna e i pero’
Se vi chiedessi in che fase è la luna stasera, se calante, crescente, piena o nuova, quanti di voi saprebbero rispondere?
Stasera è una notte di luna piena. Qui il contatto con la terra – e con il cielo – si sente molto più che nel moderno e avanzato Occidente perciò quando cala il sole è facile capire dove si trova la luna, lo si sente dalla luce che emana, basta alzare gli occhi in direzione della sua fonte e la si trova lì. È una cosa che faccio ogni sera. La luna piena ha i suoi vantaggi: si può camminare di notte senza usare la torcia ma per il rovescio della medaglia si vedono molte meno stelle del solito. Per questo, anche se la luna piena ha il suo grande fascino, la mia fase preferita è quella di luna nuova o dell’ultima luna calante, quando si vede soltanto un sottilissimo spicchio, una falce appena accennata: lei c’è ma non si mostra troppo, è pronta ad emergere ma senza fretta, piccola, elegante e delicata...
GUINEA BISSAU AL VOTO
Si sono svolte in un clima disteso e altamente partecipativo le elezioni che hanno portato alle urne quasi 800.000 cittadini della Guinea Bissau lo scorso 13 aprile.
File ordinate e silenziose di persone all'ombra degli alberi di mango attendevano di esprimere la propria preferenza sui 13 candidati alle presidenziali e sui 15 partiti alle legislative per il rinnovo dell'Assemblea Nazionale. Scheda bianca con striscia blu o con striscia rossa con dentro i nomi ma anche le foto dei candidati, dall'altra parte della strada tavolini di plastica con sopra tovaglie rosse e grandi contenitori di plastica dove porre le schede e un po' più in là un grande cartone tenuto in piedi da delle pietre con dall'altro lato una sedia come cabina elettorale e l'immancabile boccetta di inchiostro nero a far diventare ancora più scuro il dito dei votanti come segno da molti mostrato con orgoglio di un diritto esercitato. La distanza di latitudine mostra anche in questo caso differenze logistiche che fanno sorridere...
Nuovo gruppo di volontari in Guinea Bissau, Benvenuti!
E per un progetto che si conclude ed un gruppo di volontari che torna a casa dopo un intenso anno di servizio, eccone un'altro che si apre dando la possibilità ad un nuovo gruppo di volontari di svolgere un anno di servizio presso il CIFAP di Bissau!
Un caldissimo benvenuto e in bocca al lupo ai nostri volontari Antonella, Elena, Nicolò e Carolina!
Si chiude il progetto SVE Vamos Juntos in Guinea Bissau, GRAZIE RAGAZZI!
Ed eccoci qui, si conclude il 2013 e con lui anche la bella esperienza dei nostri volontari SVE in Guinea Bissau.
Il progetto SVE Vamos Juntos, finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito dell'azione dedicata del programma Youth in Action, ha permesso a 4 volontari di svolgere un anno di servizio presso il nostro partner locale CIFAP a Bissau.
E' stato un anno intenso, fatto di soddisfazioni e di fatiche, fatto di successi e di sbagli, ma soprattutto fatto di tanta voglia di mettersi in gioco e di apprendere da parte dei nostri volontari, che hanno saputo mettersi a disposizione ed hanno veramente imparato molto da questa esperienza.
Per maggiori informazioni rispetto al programma SVE ed alle opportunità vi rimandiamo al nostro sito: nella sezione mobilità troverete informazioni e link.
Mara Costanzo
Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione Europea. L’autore è il solo responsabile di questo blog e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in esso contenute.
Dall’isola di Bubaque
Il borgo alle spalle, la moto che si fa spazio tra le buche in quella che un tempo era la lingua d'asfalto che univa le due estremità dell'isola, da Bubaque fino alla spiaggia di Brus. Lungo il cammino si intravedono capanne, piccole case, donne con gonnellini di paglia che si prendono cura dei più piccoli e uomini dall'aria stanca che riposano all'ombra di una mangueira. Ci sono bambini che corrono inseguendo un vecchio pneumatico, adolescenti che hanno da poco finito una faticosa partita di calcio, ma più mi avvicino a Brus e più dall'orizzonte compaiono sagome che vengono da lontano. Rallento – bom dia ,bom dia, bom dia! – la voce di un ragazzo che accompagna il mio passaggio.
Cronaca di una missione a Bafata’
Sono le 6:45 di mattina e sono già fuori casa. Il cielo è ancora rossastro per il sorgere del sole, in giro c'è poca gente e il caldo già si fa sentire. Il silenzio che regna sovrano in queste prime ore della giornata è interrotto solo dall'avvicinarsi della macchina che mi porterà in visita al carcere di Bafatá...
Cinquanta sfumature di “Branku” VS Le ragioni del “Patin”
“L'uomo è nato libero, ma dovunque è in catene”
Jean-Jacques Rousseau, Il Contratto Sociale
La passeggiata per la periferia di Bissau è scandita da due parole: “Branku” e “Patin”.
“Branku” siamo noi, i bianchi. I bambini lo urlano fino allo spasmo, i ragazzini lo accompagnano con uno sguardo furbetto di chi vuole chiederti qualcosa, le donne al mercato ti cercano con questa parola per vendere i loro prodotti, gli uomini nelle officine, nei piccoli cantieri o seduti fuori casa. Ti chiamano a volte, sembra, solo per spezzare la noia con qualcosa di nuovo.
Ė strano trovarsi in un mondo ribaltato...
Carnaval
Nell'immaginario comune, o per lo meno nel mio, l'Africa è il continente della musica, degli jambe ovunque e comunque. La Guinea-Bissau però sembra essere l'eccezione alla regola. Gli jambe non mancano e neppure chi li sa suonare...se ti inoltri con chi sa, capita di vedere bambini che già li suonano come se non avessero fatto altro, ma è l'eccezione. Tanto è raro vedere per le strade gente che suona, così come è certo che quasi tutti lo sappiano fare, almeno un po'.
Ma le cose cambiano durante il carnevale.