Volontari
28Mag/140

Piccoli successi che fanno ben sperare

Centro Educativo Divina Providencia, periferia Nord di Hermosillo.

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Questo centro sorto ormai 5 anni fa è costituito da un unico salone che si sviluppa in lunghezza ed è diviso in tre spazi: il primo, che è il più grande è riservato alle attività di appoggio scolastico e contemporaneamente di mensa; gli altri due spazi, separati dal primo solo da una parete vetrata costituiscono la cucina e la dispensa.

In questi spazi, in cui la parola chiave è “essenziale” vengono accolti più di 130 bambini che ricevono una colazione ed un pasto sicuro al giorno, oltre che un aiuto nella loro educazione...

22Mag/140

UNICOO a Teofilo Otoni con UAI Brasil

Finalmente riesco a scrivere, anche perchè, per dirla alla francese, l'heure est grave: siamo qui a Teofilo Otoni da quasi due mesi, e tra un mese esatto saremo in volo verso casa; il tempo sta passando decisamente troppo in fretta, anche se fin dall’inizio sapevamo che 3 mesi sono molto pochi, sufficienti appena per conoscere la città e i suoi abitanti, e dover andare via appena si comincia a sentirsi parte del luogo. Comunque, in questi due mesi trascorsi, abbiamo già scoperto tantissime cose, grazie soprattutto a Tina che gira come una trottola con noi quasi sempre al suo seguito: abbiamo già cercato varie scuse per giustificare il fatto che ha più energie di noi, ma penso che nessuna sia valida, e dobbiamo rassegnarci al fatto che siamo di un’altra generazione...
19Mag/140

Dieci cose che ho imparato – ad amare – dei Messicani

Se è vero che la saggezza popolare affonda le proprie radici in fatti ed azioni veridiche, ho pensato che niente di meglio che 10 detti popolari avrebbero potuto aiutarmi a descrivere un popolo vivo, colorato e divertente come quello messicano, che ho imparato a conoscere durante la mia (seppur breve) permanenza oltreoceano.

[Istruzioni per la lettura: condensare in dieci punti la varietà e le sfumature di un popolo di 120 milioni di persone non è semplice, ed è inevitabile generalizzare o cadere in stereotipi. Pertanto, quanto segue va letto con leggerezza, perché allo stesso modo è stato scritto e pensato]...

14Mag/140

Un continente che cammina – Racconti dalla Sierra Leone

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Più d'uno ha descritto l'Africa come “un continente che cammina”.

Questa definizione, anche se un po' sorpassata, mi piace moltissimo proprio perché anch'io, durante i sei mesi che sto trascorrendo in Sierra Leone, mi metto spesso in marcia. Quando si immagina il “camminare” si pensa prima di tutto alla fatica. E certamente le file di donne che trasportano tronchi di legna per chilometri, o i bambini incaricati di riempire l'acqua in enormi bacinelle dai pozzi, non sono solo immagini, ma realtà quotidiane di sforzi e difficoltà, a volte sovrumane. Nella piccola città di Lunsar dove vivo, camminare significa però anche tante altre cose... per i bambini e i ragazzi di ogni età significa andare a imparare, con le divise pulite e ben stirate che oramai ho imparato ad abbinare alle varie scuole; per gli uomini e le donne più o meno giovani di Lunsar significa lavorare, andando di casa in casa, o meglio di cortile in cortile, per vendere le merci più varie, dalle torte di riso, alle cassava leaves, alle torce cinesi, ai saponi tradizionali; tutte rigorosamente appoggiate e trasportate sulla testa, con un savoir faire e una leggerezza che continuo ad invidiare loro, anche a causa dei miei fallimentari tentativi di imitazione. Camminare, in quel di Lunsar, significa per me fare ogni giorno una nuova scoperta, anche a causa del mio pessimo senso dell'orientamento! Giorno dopo giorno tutto, e soprattutto tutti diventano familiari, tu a loro, e loro a te...