Volontari
6Lug/180

“Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior..”

calusuraherm 2018

Adios maestra, nos vemos en septiembre!”

2 giugno 2018, tutto pronto per il Festival de Clausura del centro. I bambini emozionati, i maestri ancor di più. La scenografia racconta dell’anno passato insieme, la carta colorata, i tavoli, la musica. Tutto prende forma con l’aiuto della maestra Gabi (salon de di manualidades).

Alle 15.00 inizia lo spettacolo, ci sono poche mamme, purtroppo, e i bambini si accorgono di questo, sempre. Noi dietro le quinte li tranquillizziamo dicendo di dare il meglio di loro. Danza, recitazione e per concludere “Cielito lindo ”suonata con la chitarra.

Ero così felice, Jonathan l’ha suonata solo, senza guardare i miei accordi, guardando dritto negli occhi il piccolo pubblico. RE SOL LA RE SOL LA RE. Bravissimo. Abbiamo iniziato il salon de musica in 12 e allo spettacolo siamo arrivati in 3. Ma va bene cosí.

Il festival è stato il momento dei saluti, dei risultati, delle sconfitte, dei sorrisi, dei ringraziamenti. Ci vediamo a settembre con l’inizio del nuovo anno.

24Apr/180

Ahorita llego!

hermosillo deserto

Marzo e la primavera, più che altro l’estate.

Il caldo non da tregua, alcune volte “llega el fruente frio” dicono, parliamo di una ventina di gradi. Temperature a parte questo mese mi ha fatto un regalo bellissimo. Non è quantificabile, non è spiegabile a parole, non so se posso disegnarlo.

Sono quattro mesi che vivo in Messico, un terzo del tempo che passerò qui, 121 giorni di emozioni grandi, violente, inaspettate, dure alcune volte. Ho voglia di tirare le somme e raccontarmi un po’, giusto per raccogliere le idee.

hermosillo bimba

Sono Arianna, ho 24 anni e vivo in America, nel cuore del deserto di Sonora, città di Hermosillo.

Qui mi innamoro della vita all'incirca 24 volte al giorno, sì, tante quante sono le ore di un giorno. Perché qui ogni ora succede qualcosa di inaspettato e imprevedibile: la vicina di casa che ti prepara un panino quando torni, stanca, dalla giornata di lavoro, i bambini che ti regalano un fiore alle tre del pomeriggio e te lo richiedono indietro alle quattro “perché è troppo bello maestra, devo portarlo a mia nonna”, Padre Livio che ormai non parla più italiano ma alcune volte usa parole in dialetto piemontese, Martin, il signore delle tortillas che ogni mattina ti chiede come stai, se hai mangiato, se vuoi una tortilla de harina o de mais, ma si risponde da solo, “porque claro, a ti gusta de harina, güera” (aggettivo che qui usano per le persone con la pelle chiara).