Volontari
17Apr/230

Carnevale – La festa della carne

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Il Carnevale di Rio de Janeiro è conosciuto a livello mondiale per essere il più grande spettacolo del mondo. Ogni anno si riuniscono milioni di persone: la città si riempie di cittadini brasiliani e turisti di varie nazionalità che partecipano a questo evento e successivamente, come da tradizione, abbandonano tutti i piaceri mondani a partire dal Mercoledì delle Ceneri. 

I festeggiamenti iniziano diverse settimane prima del Carnevale e prevedono gli allenamenti e le prove per la Parata di Samba, i blocos de rua, la musica, l’entusiasmo per le strade e gli stravaganti e sfarzosi costumi indossati da bambini, giovani e adulti. 

23Mar/230

Piovono Calabasas!

A Hermosillo, l’impegno per il funzionamento dei Centri Educativi poggia completamente sulle spalle di volontari e donatori che aiutano nella loro gestione e nel fornire beni di prima necessità. L’ammontare delle donazioni non è sempre costante; vi sono dei mesi, infatti, dove reperire cibo è più complicato che in altri.

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23Mar/230

Insieme

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- Maestra, maestra, giochiamo al “Gato”!!
Ho impiegato circa dieci minuti a capire che si riferissero al nostro “tris”. Paulina e Fernanda sono due esperte in quanto a giochi. Che sia sulla lavagna delle colorate aule, o sul suolo del campo da basket, riescono sempre a stupirmi con la loro estrema fantasia.

- Facciamo che io guardo, ed imparo, e voi mi insegnate come si fa! - Dissi con estrema fermezza, per il solo fatto che secondo la mia visione era scontato che i giocatori, in questo caso, fossero soltanto due.
- No maestra! Guardi, aggiungiamo una riga in più, l’iniziale del suo nome, e così diventa tutto più bello.
Ho le loro parole scolpite ancora nel cuore. Come può un episodio così, apparentemente semplice, restare così fortemente impresso?

6Mar/230

Volontariato: mettere al centro le relazioni umane

Nella città di Nairobi c'è un mondo sommerso, fatto di lamiere, fango e tanta ma tanta umanità. È Deep Sea, una delle tante baraccopoli della città in cui stiamo operando noi volontari del servizio civile.

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A stretto contatto con le donne, i ragazz* della secondaria e i bambini della primaria diamo vita a molteplici progetti. Siamo chiamati costantemente a supportate i campi medici nella Slum, a fornire sostegno scolastico ai più fragili e ad occuparci di microcredito con le donne.

6Mar/230

Sentirsi formiche

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Quasi un anno fa ho inviato la richiesta per diventare volontaria del servizio civile. Provenivo da anni in successione di ambienti lavorativi stretti e con ritmi intensi, dove fuori del lavoro non mi rimaneva granché tempo per altro. Così, dopo aver passato settimane ferma a casa per questioni di salute, ho pensato che nella mia quotidianità mancasse un'emozione che mi facesse svegliare ogni mattina con gratitudine, e che mi accompagnasse per tutto il giorno.

Ho deciso di partecipare al bando caschi bianchi per la formazione e l'educazione in Messico, precisamente ad Aguascalientes, senza aver mai sentito nominare di questa città, né aver mai preso una laurea in pedagogia. Effettivamente conclusi i colloqui ero ultima in classifica, ma ero certa che qui sarei dovuta essere, ed infatti sono stata ripescata.

12Nov/180

Un’esperienza in baraccopoli con i frati francescani

In occasione di una missione, ho avuto la possibilità di fermarmi nel convento dei francescani a Nairobi e di fare una visita Deep Sea, lo slum dove i frati operano. Questa baraccopoli dista più o meno venti minuti a piedi dal convento. Nella mia esperienza a Deep Sea -perché così mi piace chiamarla- sono stata inizialmente accompagnata da Anastasia, una gentilissima signora che vive qui e che collabora con padre Ettore, il francescano che in tutti i sensi “porta avanti la baracca”. Successivamente, ci ha raggiunto Elisabeth, poiché Anastasia mi ha detto che era meglio non girare da sola con me per lo slum, è preferibile essere almeno in due. L’entrata della baraccopoli si presenta come una discarica a cielo aperto, sporcizia e rifiuti di ogni genere ovunque. C’è anche un palazzo in costruzione dalla parte opposta e tutti i calcinacci vengono buttati qui. La cosa strana è che non c’è un cattivo odore di spazzatura, piuttosto di alcool e marijuana. Solo avvicinandosi alla montagna di rifiuti si sente odore di immondizia e plastica bruciata. Tutte le persone che ci sono venute incontro per salutarmi all'entrata della baraccopoli avevano dei problemi: chi non si reggeva in piedi ed era chiaramente sofferente, chi aveva il braccio completamente sporco di sangue e camminava ciondolando, chi era fortemente ubriaco e chi aveva un forte odore di erba e gli occhi rossi rossi.

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9Nov/180

Un volontario e il suo ricettario

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Uno dei vanti del popolo messicano è quello di avere la cucina più buona, più ricca e più variata al mondo. A parte la realtà che ci racconta che qui ogni tre case c'è un posto dove si vende cibo, quindi potenzialmente qualsiasi persona cucina per vendere, posso affermare senza dubbio la ricchezza culinaria di questo paese.
Sicuramente, per quanto siano diverse le cucine di tutto il mondo, c'è un procedimento generale che le accomuna. Ogni ricetta è composta da una certa quantità di ingredienti, ogni ingrediente ha la sua dose specifica; la strumentazione che si ha a disposizione; il tempo dedicato, l'amore dedicato, i tempi di cottura e preparazione; e per finire, l'immancabile tocco, la fantasia e l'estro dello chef. Dopo essermi messo nei panni dello chef, dopo aver sperimentato le ricette più disparate, aver cercato ingredienti e mischiandoli in tutte le salse, ho scoperto alcune prerogative che una cucina deliziosa dovrebbe portare sempre con sé.

Gli ingredienti sono i bambini: i bambini sono il centro del progetto, sono i primi destinatari del nostro servizio. Le attività vanno indirizzate a loro, non a noi stessi, né agli altri volontari.

6Lug/180

“Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior..”

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Adios maestra, nos vemos en septiembre!”

2 giugno 2018, tutto pronto per il Festival de Clausura del centro. I bambini emozionati, i maestri ancor di più. La scenografia racconta dell’anno passato insieme, la carta colorata, i tavoli, la musica. Tutto prende forma con l’aiuto della maestra Gabi (salon de di manualidades).

Alle 15.00 inizia lo spettacolo, ci sono poche mamme, purtroppo, e i bambini si accorgono di questo, sempre. Noi dietro le quinte li tranquillizziamo dicendo di dare il meglio di loro. Danza, recitazione e per concludere “Cielito lindo ”suonata con la chitarra.

Ero così felice, Jonathan l’ha suonata solo, senza guardare i miei accordi, guardando dritto negli occhi il piccolo pubblico. RE SOL LA RE SOL LA RE. Bravissimo. Abbiamo iniziato il salon de musica in 12 e allo spettacolo siamo arrivati in 3. Ma va bene cosí.

Il festival è stato il momento dei saluti, dei risultati, delle sconfitte, dei sorrisi, dei ringraziamenti. Ci vediamo a settembre con l’inizio del nuovo anno.

12Giu/180

Testa, cuore e mucho amor!

BENEDETTA

Nella vita ci vuole testa, ma quante volte ascoltiamo il nostro cuore.... Molte persone pensano che seguire il cuore sia sbagliato, ma perché?

Sappiamo obbedire alle regole, leggi e istruzioni della nostra societá e poi ci incasiniamo per le emozioni; viviamo di limiti, di barriere, di muri per paura di non ferirci e cosí non viviamo.

Vivere significa soffrire, piangere fino a sentire il dolore che ti lacera le ossa, per poi ritrovare la gioia in un sorriso, in un abbraccio, in una qualsiasi cosa anche infinitamente piccola, ma che per te diventa magnifica.

Quando sono arrivata ad Aguascalientes, Messico, mi sentivo abbastanza forte da poter affrontare una situazione forse un po’ piú grande dei miei piccoli 20 anni. Arrivati alla casa, la mia nuova casa, per la prima volta sola, anzi con i miei compagni di servizio, ma con responsabilitá nuove, mi sentii persa. Sono passata dalla mia casa di campagna nella provincia di Verona, ad un appartamento, senza lavatrice, senza lavastoviglie, senza microonde, senza riscaldamento, senza aria condizionata e senza quasi un mobile, in una zona povera del Messico centrale.

I primi giorni, conoscendo la realtá dei bambini, mi si spezzava il cuore ogni minuto, ma con il passare del tempo, vedendo che con un semplice abbraccio, un sorriso, un dolcetto (quanto vanno pazzi per lo zucchero!!) o un tenero ti voglio bene i loro visi si trasformavano da tristi a felici mi risollevava l’animo.

La gioia dopo il dolore ti fa sentire libero, invincibile. E proprio in quel momento ti ricade il mondo addosso, questo é il bello della vita. Un giorno riesci a insegnare a un bambino a fare una sottrazione e il giorno dopo ti ritrovi a spiegargli per la centesima volta che 2-7 non si puó fare.

Ma d'altronde dietro alle sconfitte più grandi, ci sono le più grandi vittorie. Eh sí, la soddisfazione. Un’emozione bellissima, faticosa e per questo fantastica.

La soddisfazione di sentire Carol che non smette di chiederti di darle più compiti, di vedere Santi (5 anni) che impara a scrivere la “A” e la ” B”, di vedere Pepe che scrive i numeri fino al 300.

Nella vita spesso cerchiamo la strada piú semplice, per fare meno fatica, ma quando la vita ti sputa in faccia delle difficoltá che neanche potevi immaginare, lí devi trovare dentro di te una forza che neanche pensavi di avere, un coraggio mai tirato fuori e un’energia infinita.

Penserai di non farcela, di non essere all’altezza, ti sentirai inutile, incapace e chissá quante volte vorrai mollare, ma no. Chissá quante volte davanti a Miriam e Valeria vorrai implorarle di non litigare per una matita o chissá quante volte Bryan e Carlitos verranno all’apoyo iperattivi e ti tireranno il pallone in faccia mentre tu stai cercando di capire cosa gli hanno dato di compiti spiando i loro quaderni, chissá quante volte!

Credo che il servizio civile sia un aiuto importante per le comunitá dove andiamo, ma ancor di piú lo é per noi, giovani, con tanto amore da dare e pronti a riceverne ancor di piú!

Benedetta Procura, Volontaria in Servizio Civile in Messico

21Mag/180

La bellezza di un semplice incontro

Ci sono appuntamenti e appuntamenti, ad ognuno la sua importanza.

Un gruppo di bambini che incontra un gruppo di anziani è un incontro di vita. La visita dei bambini del centro educativo “Leonardo Murialdo”, di Hermosillo, alla casa di riposo “Mezon Don Bosco” è stata un'iniziativa di condivisione e solidarietà.

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Consegnata la raccolta di alimenti per la struttura e le belle farfalle colorate costruite per gli anziani, i bambini avevano già colonizzato stanze e cortili. Spontaneamente auto-organizzati quei piccoli uomini erano divisi in gruppetti a fare domande e ascoltare le storie dei signori. Incuriositi e interessati correvano a chiamarmi “Maestra, maestra, vieni devi conoscere el abuelo Jesus”, un altro “maestra vieni ad ascoltare Martin, è stato in guerra per il nostro Messico”.

C'è magia in quest'incontro, quei ninos sempre così scalmanati oggi così intenti ad ascoltare. Si sentono responsabili nel regalare sorrisi, attenzioni e compagnia per un giorno.