Volontari
2Mag/160

Se un pomeriggio di primavera un pagliaccio… Un’esplosione di colori nella scuola rurale di Ouerjijen, Médenine.

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Che succede se un giorno all’improvviso un pagliaccio entra in una scuola? Una scuola “rurale”, come chiamano qui le scuole dei villaggi che circondano la città di Médenine, scuole semplici, piccole, con pochi strumenti e poche risorse. Scuole i cui bambini non sono probabilmente mai usciti dal villaggio, provenienti da famiglie che vivono senza troppi mezzi, bambini che giocano per strada, anche con la calura estiva che inizia a farsi sentire, e che non hanno troppa confidenza con computer e smartphone. Allora, cosa succede se un giorno un pagliaccio entra all’improvviso in una di queste scuole? Semplice: una rivoluzione, una festa, un’allegria incontrollabile! Uno stupore e una gioia così genuini negli occhi dei bambini, quando, di soppiatto, questo energumeno dai vestiti stravaganti e la faccia pitturata entra in classe..

25Gen/160

L’inizio di un viaggio verso sud: celebrazioni per il nuovo anno Amazigh in Tunisia

Tamezret, anno 2966. Suona come il preludio di un film di fantascienza, ed il paesaggio si presterebbe bene a farne da location. Siamo in un villaggio abbarbicato tra le crespe e semidesertiche colline della catena di Matmata, famose per aver dato i natali al leggendario Luke Skywalker, protagonista di Star Wars: il pianeta Tatooine.

Ma non siamo qui per rendere omaggio a George Lucas, bensì per assistere ad un evento che celebra l’identità dei popoli che abitano queste terre da millenni, i berberi. Il 16 gennaio si è festeggiato a Tamezret l’entrata nell’anno Amazigh 2966. Nonostante la presenza di popolazioni di etnia berbera in Nord Africa risalga a parecchi millenni prima di Cristo, è il 950 a.C. la data scelta come anno zero della storia berbera, anno in cui per la per prima volta un berbero diventa faraone di Egitto, dando inizio alla dinastia Shenshonq. Il computo di questo calendario è una convenzione moderna adottata dell’Accademia Berbera di Parigi negli anni ’60, ma col tempo condivisa dai sostenitori del risveglio dell’identità Amazigh.

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