Volontari
14Feb/170

JAM Portogallo – L’esperienza del gruppo a Lisboa!

La nostra avventura in Portogallo è iniziata con la sensazione che si prova guardando l’oceano da Cabo da Roca: la certezza della terra, del già vissuto e del conosciuto alle nostre spalle, il nostro sguardo rivolto verso l’oceano e verso l’orizzonte vasto e sconosciuto. Come al tempo delle grandi scoperte, avevamo in mano una carta tracciata solo in parte e con grandi spazi bianchi da riempire.

ptjam

Cabo da Roca è il punto più occidentale de continente europeo, nonché il luogo simbolo del rapporto del popolo lusitano con il mare e con le scoperte geografiche. Da qui percorrendo un ripido sentiero che scende a picco tra le scogliere si arriva a Praia da Ursa, un’affascinante spiaggia ancora incontaminata ricca di formazioni rocciose che la leggenda narra essere una famiglia di orsi pietrificata dagli dei per non aver voluto abbandonare le loro terre natie. A noi piace l’idea di riadattare questa storia al nostro vissuto comune: “partire permette di poter cambiare forma e migliorarsi, scegliendo di accettare la sfida dell’ignoto per non fossilizzarsi”. Questo chiamiamolo “mantra” ci ha accompagnato per tutti i quattro mesi di permanenza a Lisbona, sia nei momenti di svago che nella realtà di tutti i giorni.

Infatti, ognuno di noi ha qui avuto la sua particolare esperienza lavorativa, a seconda del proprio bagaglio culturale e delle proprie competenze. I posti di lavoro erano pertanto molto vari: da chi lavorava assistendo pazienti psichiatrici, alla riqualificazione urbana e sociale, alla cooperazione internazionale, passando per la difesa dei diritti delle donne, lo sviluppo sostenibile e le energie rinnovabili.

Questo percorso ha arricchito ciascuno di noi di competenze nuove, di punti di vista differenti e di una nuova, affascinante lingua.

Per dare l’idea del lavoro svolto da ciascuno, abbiamo scelto di scrivere qui sotto qualche riga più personale:

Paolo: “ Ho lavorato in AIDGLOBAL, una ONG che si occupa di realizzare progetti educativi nelle scuole portoghesi, e della raccolta di fondi per i progetti che l’organizzazione stava implementando in Mozambico.
Il mio ruolo è stato quello di contattare i potenziali donors per sondare la possibilità di ricevere un finanziamento. Oltre a questo mi sono occupato della contabilità e dell’ideazione e realizzazione di una lezione a tema Intercultura che poi ho presentato nelle scuole portoghesi”

Valentina: “ Ho lavorato in G.I.R.A. –Grupo de intervençao e reabilitaçao activa, istituzione che si occupa di salute mentale cercando di promuovere la riabilitazione e inclusione sociale di persone con problemi di salute mentale. All’interno del Centro Diurno ho avuto modo di collaborare alla realizzazione delle varie attività rivolte agli utenti: gruppo di teatro, gruppo di pittura, uscite culturali, gruppi di stimolazione cognitiva, attività sportiva, gruppi psicoeducazionali”

Teresa: “ Ho lavorato in Rede, ossia la Rede de jovens para igualdade entre homens e mulheres, Ong che si occupa di pari opportunità e sviluppo dei diritti delle donne. Il mio compito principale è stato quello di creare la pagina Tumblr dell’associazione, in collaborazione con le atre volontarie Sve e successivamente redigere articoli per la stessa.”

Cecilia: “ ho lavorato ad un progetto di riqualificazione urbana di un quartiere di baracche alle porte di Lisbona, insieme a Gestual: gruppo di studi socio-territoriali e di azione locale.”

Enrica: “ Tutta la mia esperienza si è svolta presso la sede ufficiale del CIDAC - Centro de Intervenção para o Desenvolvimento Amílcar Cabral associazione senza scopo di lucro, riconosciuta come Organizzazione non governativa di sviluppo dal 1994, ma nata nel periodo delle rivendicazioni coloniali per l’indipendenza. Attualmente il CIDAC concentra le sue attività in due aree tematiche principali: l’Educazione allo Sviluppo e il Commercio e Sviluppo. Il mio lavoro è stato di studio e approfondimento, di conoscenza e partecipazione diretta in conferenze nelle reti di Sviluppo sostenibile e di Educazione alla Cittadinanza Globale, nonchè di stesura di un dossier informativo sui produttori e i prodotti del Comercio Justo. Ho poi affiancato tutto il team nel lavoro presso la bottega dell’Associazione, luogo di acquisto, ma, soprattutto, di divulgazione e diretta”.

Giorgio: "Ho lavorato in una azienda che si occupa di energie rinnovabili e mi sono occupato di creare delle mappe rappresentative delle aree potenzialmente idonee per ospitare progetti di energia eolica in Portogallo. Mi sono trovato talmente bene qui che.... non torno più in Italia :-)"

E poi, la città: Lisbona. I vicoli stretti, le scalinate e le salite infinite, i miradouri collocati sulle sue sette colline da cui è possibile osservare dall’alto la città. Qui, soprattutto nelle serate calde, i larghi e le vie si animano con voci e musiche provenienti da tutti gli angoli del mondo. Le sue luci, i riflessi sull’ampissimo fiume, il Tejo, attraversabile con due lunghissimi ponti. Il traffico un po’ caotico, le tascas (le nostre taverne o- dir si voglia- osterie) dove spesso ci siamo fermati a provare i cibi della tradizione lusitana: le soupe (minestre, immancabili ad ogni pasto), i mille tipi di baccalà, le sardine e il porco preto, il tutto innaffiato dal tipico vinho verde e qualche bicchiere di più liquoroso Porto.

Con un po’ di tristezza, abbiamo fatto i bagagli per il rientro. Li abbiamo chiusi a fatica un po’ per la voglia di rimanere un po’ per tutto quello che Lisbona ci ha lasciato (compresa la mancanza delle persone conosciute in questi quattro mesi e di qualche ingombro in più rispetto alla partenza).

Vorremmo concludere questo breve articolo con una citazione dello scrittore (e molto altro) portoghese Josè Saramago:

Bisogna vedere quel che si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, la pietra che ha cambiato posto”.

Boa sorte dal Gruppo JAM Portogallo

(Cecilia Obbili, Valentina Lia, Enrica De Sario, Teresa di Tria, Giorgio Canana, Paolo Rossi)

Commenti (0) Trackback (0)

Ancora nessun commento.


Leave a comment

Ancora nessun trackback.