ep. 4 – Natale zapatista
”Natale in Chiapas” potrebbe forse essere il titolo di un improbabile cinepanettone. Di certo è il titolo di una esperienza in cui partendo da un progetto di cooperazione in un paese sconosciuto ne arriva una personale e proficua fonte di acculturazione...
“Ma…’n pratica…cos’è che fai in sto SVE?”
Sono ormai due mesi che sono qui in Messico ma il mio SVE ha iniziato a dare i suoi frutti già prima che partissi. Sì, perchè le emozioni e le riflessioni sono iniziate già in Italia, nel mio piccolo paesino nella provincia di Torino, San Raffaele Cimena, dove ho dovutolasciare impegni importanti e persone fantastiche per intraprendere questa esperienza che sento, ogni giorno, sempre più significativa. Sempre più Mia...
ep. 3 – La Grammatica, l’Utopia, la Cooperazione
Quello della cooperazione è certamente un mondo complesso, fatto di sorrisi, delusioni e soprattutto attese. Ingrediente basilare non può però non essere un pizzico di sogno e, pensando ai celebri versi di Galeano, di “Utopia”...
Se l’italiano ammette l’uso transitivo di ‘sognare’ e dunque si può dire “ti ho sognato” oppure “ho sognato un mondo migliore”, non così lo spagnolo che ne ammette il solo uso intransitivo.
Certo, la lingua è lo strumento comunicativo principale con cui ci relazioniamo con il mondo circostante. Uno strumento limitato, con cui spesso ci si limita a sfiorare l’oggetto o solo ad avvicinarlo per contrasti o approssimazione. Eppure, in questo caso, la lingua spagnola ci indica la strada: ‘soñé contigo’, ‘soñé con un mundo mejor…‘.
Non importa dunque cosa o chi si sogna, ma con chi. Mi sembra una buona definizione di “corretta” cooperazione: il sogno si condivide ed insieme si costruisce il cammino.
Lei è all’orizzonte.
Mi avvicino di due passi,
lei si allontana di due passi.
Cammino per dieci passi e
l’orizzonte si sposta
dieci passi più in là.
Per quanto io cammini,
non la raggiungerò mai.
A cosa serve l’utopia?
Serve proprio a questo: a camminare.
(E. H. Galeano)
ep. 2 – L’insostenibile leggerezza di un pallone sgonfio
Una “missione” delicata come la nostra, in un contesto culturale tanto diverso e lontano, prima della partenza ed in corso d’opera, genera un flusso continuo di raccomandazioni:Da parte dell’Ente: – “Non esitate a fare domande!”, – “Non chiedete troppo!”, – “Esagerate, ma non troppo!”. Da casa: – “Vai piano, stai attento!” (prima di prendere il volo); – “Non prendere freddo!” (un attimo dopo aver descritto quanto picchi il sole); – “Non ti appesantire!” (in reazione alla descrizione della dieta tipica a base di fagioli, carne e chile). E così via…Nessuno mai, però, che ti avvisi del vero pericolo, in agguato dietro l’innocenza di un pallone che mestamente rotola nel meriggio messicano. Un pallone sgonfio al punto giusto che, se non causa alcun pericolo nei bambini del posto, ormai immuni da generazioni, può regalare ad ignari cooperanti d’oltreoceano cadute con avvitamenti carpiati o doppio salto mortale.
Tutto questo a conferma che, cadute e polsi malconci a parte, a bambini e ragazzi basta davvero poco per divertirsi. Qui ad Aguascalientes come altrove. Basta un pallone, per sgonfio che sia, e lo stare insieme.
Lo stare insieme funziona un po’ meno per compiti e tareas, ma per quello ci stiamo attrezzando.
Biagio Grillo, Volontario in Messico con il Servizio Volontario Europeo
Buscando el Levante por el Poniente – ep.1
Arriviamo in Messico, destinazione Aguascalientes, dopo 3 scali, 1 oceano. Un viaggio interminabile di cui, anche per colpa del fuso orario, non riesci a calcolare la durata. Quando stai per giungere allo stremo della sopportazione, lo schermo ci tiene ad avvisarti che stiamo sorvolando un’improbabile Itaca nordamericana.
Infine ecco, ti accoglie un cielo che sembra più vicino e nuvoloni come meringhe giganti anche, poi in ordine sparso:
- i peperoncini rossi della huerta e la conseguente facile predizione di quello che sarà l’ “segreto” di ogni pasto;
- un sole che ti picchia in fronte come un instancabile battitore di béisbol,
- le domande a bruciapelo ed un po’ scapestrate dei seminaristi che tentano bonariamente di instaurare contatti interculturali;
- montagne di tortillas, che dopo appena qualche giorno arrotoli su una mano con l’abilità innata di equilibrista gitano;
- le risate dei bambini che non riescono a pronunciare il tuo nome, appena prima di scoprire che ti chiami proprio come il loro nonno emigrato chissà quanti anni prima;
- gli apparentemente innocui “picos de palomas” sottolio che ti vengono offerti con indubbia generosità ma (soprattutto) nell’ammiccante attesa di quell’esplosione che il tuo viso di gringo mostrerà…
Che altro? Siamo appena arrivati, un pò di pazienza insomma… Saludos.
Biagio Grillo, Volontario in Messico con il Servizio Volontario Europeo
Lost in a Seminario
Ultimo mese ad Aguascalientes, la Rovigo del Mexico ( i rovigotti mi perdoneranno per questo accostamento…jeje!); una città un po’ soporifera e con scarse attività culturali e ricreative, nella quale Chiara ed io abbiamo vissuto negli ultimi 6 mesi.
L’unicità della nostra permanenza qui risiede, però, nel luogo che ci ha ospitato tutti questi mesi: il SEMINARIO dei Padri Giuseppini!...
Ricerca sociologica sul contesto giovanile e sulla dispersione scolastica ad Aguascalientes
Introduzione
Il lavoro svolto presso il Centro Reffo ad Aguascalientes si è sviluppato intorno al contesto giovanile della città. Il tema principiale riguarda il fenomeno della dispersione scolastica. Per affrontare questo argomento si è cercato di capire quale siano le condizioni in cui vivono i giovani e non fermarsi sul contesto familiare individuale come è stato fatto precedentemente.1L'intenzione è qui quella di mostrare alcune delle strutture sociali fondamentali, per creare un'immagine ampia dei problemi attuali dei giovani nella zona orientale della città, sperando che il presente lavoro sia utile per capire come il Centro Reffo potrebbe inserirsi e integrarsi meglio nel contesto locale...
Considerazioni sul sistema educativo messicano
Sta per passare una nuova riforma educativa in Messico fondamentale per i cambiamenti sociali del paese. La retorica statale tradizionale che usa l'istruzione come l'indicatore di progresso nazionale questa volta si è reso esplicito con uno dei punti principali, che dice ''Recuperar la rectoría del Estado Mexicano en el sistema educativo nazional'' (Nieto, 2012), e con i maestri, giudicati colpevoli e sollevati dalla loro precedente posizione di potere...
Los niñ@s del apoyo escolar
In questo mese io e la mia collega, ci siamo involucrate nelle attività dell’apoyo escolar.
Nonostante il breve periodo di tempo trascorso, si sono venuti a creare dei legami molto forti. Fin da subito ho notato un reale bisogno di affetto ed attenzione. La maggioranza dei bambini, proviene da famiglie molto numerose e da scarse risorse economiche ( i genitori spesso non sono presenti ); di conseguenza per loro risulta fondamentale frequentare la parrocchia e il centro, non solo per essere seguiti scolasticamente, ma soprattutto per avere un sostegno, una guida e dei punti di riferimento...
Messico, un paese dove si venera la Vergine di Guadalupe ed allo stesso modo la morte
Fin dall’inizio del mio arrivo in Messico, il primo particolare che ha catturato la mia attenzione sono state le numerosissime rappresentazioni della Vergine che si trovano sparse in qualsiasi parte della città, dalle più tradizionali statue ai graffiti sui muri. Insomma la presenza della Madonna di Guadalupe è costante, in qualsiasi posto si vada, in un ristorante, sull’autobus, lei viene ricordata.