“Ma…’n pratica…cos’è che fai in sto SVE?”
Sono ormai due mesi che sono qui in Messico ma il mio SVE ha iniziato a dare i suoi frutti già prima che partissi. Sì, perchè le emozioni e le riflessioni sono iniziate già in Italia, nel mio piccolo paesino nella provincia di Torino, San Raffaele Cimena, dove ho dovutolasciare impegni importanti e persone fantastiche per intraprendere questa esperienza che sento, ogni giorno, sempre più significativa. Sempre più Mia...
Vivo in Aguascalientes (capitale dell’omonimo staterello in mezzo al Messico), città non troppo grande ma piuttosto fervente. La zona in cui abito e lavoro, insieme al mio compagno di viaggio Biagio (ormai per tutti Blas) è l’oriente, la parte più povera e problematica della città: case senza porte e finestre, strade non asfaltate, un’alta percentuale di ragazze madri (e quando dico ragazze intendo quindici/sedicenni), problemi di tossico dipendenza di adulti e giovani e alto abbandono scolastico dei bambini delle medie. Nonostante possa sembrare una condizione piuttosto difficile la vita scorre tranquilla e tutte le persone che incontro sono sempre pronte a salutarti con un sorriso stampato in viso, un sorriso caldo come il sole che splende in questo cielo così a un passo dalla mia testa.
Da Ojo de agua de las palmitas, dove vivo, raggiungo a piedi il centro sociale Reffo che sta nel fraccionamento Solidaridad II. Il centro è un’ associazione civile fondata dai padri giuseppini nel 1995 che, sul campo, si occupa di prevenire, già con i bambini, la tossicodipendenza, la diserzione scolastica, la violenza intrafamiliare e l’associazionismo alla criminalità organizzata locale. Per fare ciò, il centro si sviluppa in cinque branche distinte nelle quali siamo inseriti per dare appoggio concreto e suggerire miglioramenti:
- Centro Juvenil: prevede lo svolgimento di laboratori sportivi (boxe, zumba e taekwondo) e produttivi/occupazionali (panetteria, estetica e pasticceria). In questo caso stiamo sviluppando una serie di iniziative di vendita al pubblico affinchè i talleres possano, di fatto, diventare non solo un luogo di apprendimento del mestiere ma anche una vera e propria opportunità di lavoro per coloro che vi partecipano.
- Apoyo escolar: questo servizio, diviso in turno mattutino e vespertino (perchè qui le scuole primarie e secondarie possono frequentarsi o al mattino o al pomeriggio), offre due ore di appoggio scolastico nel quale i ragazzi della zona si ritrovano nei saloni parrocchiali e vengono aiutati nello svolgimento dei compiti, la prima ora, e coinvolti in laboratori sportivi, educativi o di informatica, la seconda. Qui, io e Blas, seguiamo il gruppo pomeridiano delle scuole medie: l’approccio con i ragazzi è differente da un tipico gruppo di medie italiano poichè a undici anni i ragazzini diventano già indipendenti: escono da soli, devono preoccuparsi autonomamente delle loro faccende e spesso sono coinvolti in situazioni familiari pesanti dalle quali devono trovare, in qualche modo, un senso per andare avanti. Sono molto soddisfatto del rapporto che si sta creando, nonostante la lingua, nonostante la cultura differente, nonostante il poco tempo, è meraviglioso realizzare ogni giorno come, in fondo, il cuore dei bambini parli un idioma universale fatto di affetto, di attenzione e di sincerità. Quegli occhi e quei sorrisi sono il senso di ogni singolo kilometro che mi separa da casa.
- Vacaciones Felices: in luglio e agosto si svolge quello che noi chiamiamo centro estivo dove vengono proposte attività ricreative ai ragazzi e bambini che sono a casa da scuola.
- Entrega de despensas: Il venerdì mattina io, Blas e altri ragazzi della zona – che vengono a guadagnarsi la loro dispensa – andiamo trasportati sul retro del camioncino di Juan Pablo, nel mercato agroalimentare più grande della città: l’ Agropecuario. Lì con cassette vuote e carretto (diablo) andiamo in giro a gruppi facendo la questua per i poveri. Finita la raccolta scarichiamo il tutto e posizioniamo per il pomeriggio, dove una schiera di signore meravigliose, coadiuvate da me e don Benjamin, dividono, puliscono, imbustano, tagliano….tutto ciò che è da mettere nei vari sacchetti da dispensare alle famiglie indigenti. Questa è forse l’attività che più preferisco: sarà perchè sono davvero a contatto con la gente, perchè taglio e imbusto fegato e alzo kili di casse, perchè respiro quei sorrisi di solidarietà e cooperazione che spesso mancano nei nostri “paesi evoluti”; tutto ciò mi fa sentire realmente un anello di quella catena chiamata Umanità, fatta di gente che per risolvere i problemi si tira su le maniche e presta anima e corpo per il prossimo.
- Bachillerato Murialdo: questa scuola superiore conta circa 130 studenti ed è un enorme potenziale, non ancora totalmente sfruttato a pieno, per il centro Reffo. Per questo motivo abbiamo svolto un’ indagine a campione sui vari studenti del bachillerato affinchè si potessero conoscere le carenze organizzative e comunicative della scuola e, dunque, poter intervenire con delle migliorie che rendano la scuola più appetibile e che portino ad un maggior coinvolgimento dei ragazzi nelle attività del centro. Purtroppo siamo poco inseriti nelle scelte di gestione del bachillerato e le diverse modalità di intervento sembrano un po’ arenarsi, ma mai smettere di sperare!
Oltre tutto ciò, ci occupiamo di contattare le università per imbastire accordi con lo scopo di inviare studenti che tengano laboratori con i ragazzi dell’apoyo, con le persone che usufruiscono della dispensa e con i ragazzi del bachillerato. Un’altra parte fondamentale è la ricerca di fondi, alimentari e pecuniari: il bachillerato ha in progetto la costruzione di una nuova ala per aumentare gli spazi a disposizione ma mancano i fondi per terminare l’opera; la dispensa, anch’essa, necessita di aziende che siano disposte a offrire alimenti (latte, fagioli, biscotti, pasta ecc.) perchè spesso le donazioni sono insufficienti e la copertura del servizio comporta costi molto alti.
Ovviamente il mio SVE non è fatto solo di lavoro, lo SVE è un’ esperienza a 360°, fatta di continui schiaffi di emozioni, di onde così uniche e particolari che hanno la capacità di farti rimettere in discussione anche cose che davi per assodate. Tuttavia ho pensato che, prima delle riflessioni e delle considerazioni che ogni situazione è capace di regalarmi, fosse fondamentale dare un quadro d’insieme di cosa sia la mia vita qui, in un mondo completamente differente dal mio: quali fossero i posti che frequento, le persone con cui sto ogni giorno e le attività che impegnano la maggior parte del mio tempo. Il resto lo condividerò sicuramente più avanti ma, in questo modo, potrete essere un po’ più vicini a me nelle sensazioni che descriverò e, chissà, potrete saggiare anche voi quelle suggestioni sublimi che ho la fortuna di assaporare.
Fabio Cuscunà, Volontario in Messico con Servizio Volontario Europeo
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