Un continente che cammina – Racconti dalla Sierra Leone
Più d'uno ha descritto l'Africa come “un continente che cammina”.
Questa definizione, anche se un po' sorpassata, mi piace moltissimo proprio perché anch'io, durante i sei mesi che sto trascorrendo in Sierra Leone, mi metto spesso in marcia. Quando si immagina il “camminare” si pensa prima di tutto alla fatica. E certamente le file di donne che trasportano tronchi di legna per chilometri, o i bambini incaricati di riempire l'acqua in enormi bacinelle dai pozzi, non sono solo immagini, ma realtà quotidiane di sforzi e difficoltà, a volte sovrumane. Nella piccola città di Lunsar dove vivo, camminare significa però anche tante altre cose... per i bambini e i ragazzi di ogni età significa andare a imparare, con le divise pulite e ben stirate che oramai ho imparato ad abbinare alle varie scuole; per gli uomini e le donne più o meno giovani di Lunsar significa lavorare, andando di casa in casa, o meglio di cortile in cortile, per vendere le merci più varie, dalle torte di riso, alle cassava leaves, alle torce cinesi, ai saponi tradizionali; tutte rigorosamente appoggiate e trasportate sulla testa, con un savoir faire e una leggerezza che continuo ad invidiare loro, anche a causa dei miei fallimentari tentativi di imitazione. Camminare, in quel di Lunsar, significa per me fare ogni giorno una nuova scoperta, anche a causa del mio pessimo senso dell'orientamento! Giorno dopo giorno tutto, e soprattutto tutti diventano familiari, tu a loro, e loro a te...
Lavorare a Lunsar
E’ già settembre e ho, quindi, superato la metà del mio soggiorno a Lunsar, una piccola cittadina nella regione settentrionale della Sierra Leone, dove risiederò complessivamente per 6 mesi grazie a una borsa di tirocinio del “Master dei Talenti” della Fondazione CRT di Torino.
ENGIM –Ente Nazionale dei Giuseppini del Murialdo- è una ONG che supporta le attività dei padri giuseppini nel mondo: a Lunsar, la ONG è situata all’interno della stessa missione cattolica, e quindi il confronto costante con i missionari e i loro collaboratori costituisce la caratteristica più peculiare del lavoro, al punto che non c’è quasi più da stupirsi nel sentirsi chiamare “Father” dai bambini di Lunsar e dintorni!...
Racconti dalla Sierra Leone
L’impressione che ho avuto arrivando, a fine maggio, in Sierra Leone, è quella di essere in un posto in cui può succedere di tutto: un temporale improvviso può allagare le strade e bloccare il traffico, ma dopo un’ora la terrà avrà assorbito l’acqua e al posto del grigio e del fango sarà un’esplosione di colori. Dopo qualche mese qui, l’impressione è sempre la stessa: non c’è nulla di prevedibile, nulla di scontato. Un labirinto di possibilità aperte. Riflettendoci un po’ su, vivendoci, documentandomi, ho la sensazione di trovarmi in un posto dal potenziale altissimo, se non illimitato: la natura esuberante e rigogliosa, la varietà dei paesaggi, le spiagge e le foreste spettacolari; ma anche la straordinaria ricchezza culturale di una nazione che ha costituito un punto focale nella storia dei rapporti fra tre continenti e in cui, per meno di 5 milioni di abitanti, troviamo almeno 25 lingue diverse... Questi sono solo alcuni degli ingredienti di una miscela potente e misteriosa. Cosa sarà della Sierra Leone nei prossimi anni?...