Volontari
5Giu/130

Carnaval

Nell'immaginario comune, o per lo meno nel mio, l'Africa è il continente della musica, degli jambe ovunque e comunque. La Guinea-Bissau però sembra essere l'eccezione alla regola. Gli jambe non mancano e neppure chi li sa suonare...se ti inoltri con chi sa, capita di vedere bambini che già li suonano come se non avessero fatto altro, ma è l'eccezione. Tanto è raro vedere per le strade gente che suona, così come è certo che quasi tutti lo sappiano fare, almeno un po'.

Ma le cose cambiano durante il carnevale.

Foto Matteo Ghiglione

22Mag/130

Messico, un paese dove si venera la Vergine di Guadalupe ed allo stesso modo la morte

Virgen de Guadalupe "wikipedia"

Fin dall’inizio del mio arrivo in Messico, il primo particolare che ha catturato la mia attenzione sono state le numerosissime rappresentazioni della Vergine che si trovano sparse in qualsiasi parte della città, dalle più tradizionali statue ai graffiti sui muri. Insomma la presenza della Madonna di Guadalupe è costante, in qualsiasi posto si vada, in un ristorante, sull’autobus, lei viene ricordata.

15Mag/130

La dirompente importanza del fútbol

Dopo il primo mese di soggiorno in Messico e di lavoro negli uffici del Leonardo Murialdo I.A.P. la principale certezza che  ho maturato è una sola: il calcio è la vera, unica, dirompente passione del messicano. Il nostro lavoro, che al momento consiste nella elaborazione di uno studio socio-economico da sottoporre alle famiglie dei bambini e dei ragazzi che frequentano il centro, è infatti costantemente ed inevitabilmente scandito da intervalli di acceso opinionismo sportivo.

2Mag/130

Riflessioni

Un mese è quasi passato!
In alcuni momenti mi sembra che siano passati pochi giorni, mentre in altri mi pare di stare qui da tutta la vita.
Aguascaliente è una bellissima città, per il mio vissuto ricorda vagamente Valencia e Catania, la gente disponibile, socievole, sorridente ed il clima caldo ed arido.
Los hidrocálidos, (il nome che si danno simpaticamnete gli abitanti della città) ci hanno ben accolte.

Padre Augustin e gli altri 15 seminaristi che vivono con noi, ci hanno messo fin da subito a nostro agio, facendoci conoscere la città e le due strutture in cui opera l’associazione dei Josefinos, il centro social Reffo e la Parrocchia San José  Obrero.

Nella prima settimana di formazione ci siamo dedicate alla conoscenza dei due centri, facendo diverse interviste ai vari attori del progetto (l’amministrazione, i professori e gli alunni).

intervista agli alunni della scuola superiore, centro social Reffo

mensa bimbi elementari

 

Questa analisi ci ha permesso di conoscere i diversi punti di vista e di mettere in luce i bisogni, le necessità ed i problemi.
Nelle settimane successive, il nostro lavoro si è incentrato sulla divulgazione del prossimo progetto, la biblioteca virtual, attraverso la partecipazione a diverse riunioni e ad una conferenza stampa.

conferenza stampa

primo incontro sulla biblioteca virtual

Questo progetto risulta essere molto importante per il centro Reffo, in quanto da l’ opportunità alle diverse associazioni ed aziende locali di aggiornarsi tramite corsi on line e di essere a conoscenza delle donazioni economiche messe a disposizione dagli Stati Uniti, dal Canada, dal Giappone e dalla Comunità Europea.
Passata la prima settimana, la città è stata travolta dalla feria di San Marcos. Questa feria è la più grande del Messico, dura tre settimane e rappresenta il maggior ingresso economico per Aguascalientes.

P1070743

feria de San Marcos

Le strade del centro storico, che prima apparivano tranquille, sono state travolte da fiumi di gente, che per 24 ore balla, mangia, beve e si diverte.
Ogni giorno risulta essere un concentrato di emozioni e di meravigliose esperienze di vita.

In questo viaggio mi sta accompagnando la mia collega nonché amica Francesca Vandelli. Insieme affrontiamo i bei momenti ed anche le piccole difficoltà.

Per il momento è tutto.

Hasta pronto

17Apr/130

Welcome to Mexico

E’ passata una settimana dal nostro arrivo a Cittá del Messico. Lo spaesamento e il leggero disagio iniziale, presenza immancabile dei primi giorni di ogni viaggio, iniziano ora a sfumare e a perdere di intensità. I luoghi e i volti iniziano a diventare familiari, mentre odori e sapori sempre nuovi iniziano ad essere meno spiazzanti.

Il Messico ci accoglie fin da subito con il caos ed il calore che ci si potrebbe immaginare. Le procedure per uscire dall’aeroporto sono lunghe e confuse e mentre avanziamo sospinti da una folla verso l’uscita una scritta al led luminosa spicca all’interno di un corridoio buio e angusto. Leggo “Welcome to Mexico” mentre una famiglia con figli al seguito mi spintona sulla destra e un inserviente dell’aeroporto mi intima di fargli spazio sulla sinistra. La prossemica, in Messico, ha un significato un po’ tutto suo.

All’uscita ci attendono Padre Enzo, il nostro supervisore (nonché parroco della chiesa a cui è legato il centro educativo e ricreativo in cui andremo a lavorare), Paolo e Rolf (due ricercatori dell’Università di Torino) e una gentile señora il cui nome purtroppo non ricordo. Fuori è buio e fresco e nel tragitto verso casa guardo fuori dal finestrino in cerca di punti di riferimento da memorizzare, con pessimi risultati.

La nostra nuova casa, situata a pochi minuti a piedi dal centro dove lavoreremo, è piccola e accogliente e la cordiale señora Lulù ed il suo ultranovantenne padre don Manuel ci mettono subito a nostro agio. Nei giorni che seguono ci accompagnano alla scoperta del quartiere e ci cucinano piatti sempre saporiti e abbondanti. Lulù si vanta di avere una dieta equilibrata e sana, a differenza di molti altri suoi connazionali (il Messico è il paese più obeso al mondo), mentre l’unica difficoltà iniziale è nell’abituarsi ai diversi orari di pasto: pranzo intorno alle 16 e cena verso le 23.

strada di casa

Impariamo quindi a conoscere la nostra colonia di San Juan de Aragón, nella delegazione di Gustavo A. Madero (circa un milione di abitanti). Veniamo introdotti ai vicini di casa e accompagnati tra i colorati e caotici mercati di quartiere. E’ bello constatare come anche all’interno di una città da 20 milioni di abitanti il senso di comunità sia più vivo che mai. Ben più vivo di quanto abbia mai percepito nella mia città, che di abitanti ne fa sì e no 40.000.

La formazione

Marco, Rolf e Paolo negli uffici del CEPTRA

Fabrizio negli uffici del CEPTRA

Il primo approccio con il centro educativo e formativo Leonardo Murialdo IAP è caloroso e accogliente. Grazie anche alla presenza di Paolo e Rolf (i due ricercatori dell’Università di Torino) veniamo subito integrati alla perfezione nello staff locale che si dimostra aperto e molto ben disposto nei nostri confronti. Alfonso, il nostro mentore, ci accompagna per il centro descrivendoci le attività svolte. Laboratori di computer, sale lettura, palestre, lezioni di taekwondo e cheerleader (questi ultimi forniti da scuole private), laboratori di parrucchiera e cucina ma soprattutto molta musica sono le principali attività proposte alla comunità. Una simile offerta è un grande patrimonio per i ragazzi della zona, che hanno a disposizione alternative credibili alla noia della strada.

Dopo esserci fatti spiegare l’oggetto della ricerca da parte di Rolf e Paolo e di come questa andrebbe approfondita, cerchiamo insieme ad Alfonso di capire quale sarà il nostro ruolo all’interno del CEPTRA. Il nostro supervisore ci spiega la sua perplessità riguardo la capacità del centro di attirare ragazzi provenienti da situazioni di povertà estrema e la difficoltà di elaborare strumenti di monitoraggio adeguati in tal senso. Sarà nostro compito, in un primo momento, provare a sviluppare e a proporre tali strumenti.

Nella prima settimana facciamo anche in tempo a stringere amicizia con alcuni ragazzi che quotidianamente frequentano il CEPTRA (Centro Educativo Preparación al TRAbajo) e a sfidarli in un torneo improvvisato di calcio balilla. La pallina è una sfera del mouse e i giocatori un po’ scassati, ma il divertimento non ne risente. Ci troveremo bene, ne sono certo.
calcetto

 

Marco Dalla Stella, Volontario con Servizio Volontario Europeo in Messico

6Gen/130

Volontari in ARRIVOOOOO!

Un breve post per augurare un buon viaggio e "buona vita" ai nostri volontari in servizio volontario in partenza per la Guinea Bissau con il progetto VAMOS JUNTOS, che li vedrà impegnati nel paese per 12 mesi di servizio a Bissau e Bula con il nostro partner locale CIFAP.

Grazie di averci dato fiducia e di aver fatto questa scelta, pubblicheremo su questo sito i vostri aggiornamenti.