Tra Lamiere e Fango
Guardo la mamma mentre lava il bucato e un raggio mi colpisce il viso, costringendomi a socchiudere gli occhi ancora addormentati. Mi ha sempre affascinato la sua capacità di mantenere la schiena così retta, anche quando, piegata per ore e ore, cerca di togliere la polvere e il fango dai vestiti miei e dei miei fratelli.
Mi chiamo Maina e vivo a Deep Sea. Deep Sea è uno dei tanti slum (baraccopoli) di Nairobi. Io non conosco tante cose del mondo, ad essere sincero neppure di Nairobi, ma ho sentito dire da alcuni ragazzi più grandi che la capitale del Kenya conta un’infinità di luoghi come questo, che raccolgono circa il 60% della popolazione. Non so bene cosa significhi, ma mi piace pensare di non essere solo in questa realtà.
Un’esperienza in baraccopoli con i frati francescani
In occasione di una missione, ho avuto la possibilità di fermarmi nel convento dei francescani a Nairobi e di fare una visita Deep Sea, lo slum dove i frati operano. Questa baraccopoli dista più o meno venti minuti a piedi dal convento. Nella mia esperienza a Deep Sea -perché così mi piace chiamarla- sono stata inizialmente accompagnata da Anastasia, una gentilissima signora che vive qui e che collabora con padre Ettore, il francescano che in tutti i sensi “porta avanti la baracca”. Successivamente, ci ha raggiunto Elisabeth, poiché Anastasia mi ha detto che era meglio non girare da sola con me per lo slum, è preferibile essere almeno in due. L’entrata della baraccopoli si presenta come una discarica a cielo aperto, sporcizia e rifiuti di ogni genere ovunque. C’è anche un palazzo in costruzione dalla parte opposta e tutti i calcinacci vengono buttati qui. La cosa strana è che non c’è un cattivo odore di spazzatura, piuttosto di alcool e marijuana. Solo avvicinandosi alla montagna di rifiuti si sente odore di immondizia e plastica bruciata. Tutte le persone che ci sono venute incontro per salutarmi all'entrata della baraccopoli avevano dei problemi: chi non si reggeva in piedi ed era chiaramente sofferente, chi aveva il braccio completamente sporco di sangue e camminava ciondolando, chi era fortemente ubriaco e chi aveva un forte odore di erba e gli occhi rossi rossi.
Dal villaggio alla baraccopoli: storie di servizio civile in Kenya
Dopo aver vissuto circa quattro mesi a Siongiroi, un piccolo villaggio di capanne in Kenya, grazie alla nostra organizzazione abbiamo potuto scoprire un'altra parte di questo bellissimo paese. L'occasione è stata la missione di monitoraggio del Direttore e della nostra responsabile paese in Italia. Durante il viaggio ci siamo resi conto di quanto ci eravamo già affezionati al nostro villaggio, anche se effettivamente i disagi (per non chiamarla povertà) non mancano. Non è il tipo di povertà che si trova nel cuore di una persona, che banalmente si può definire infelicità, ma semplicemente quella causata dalla mancanza di beni primari come acqua, cibo, vestiti.... Anche a fronte di tutti questi problemi, Siongiroi ha una ricchezza di valore inestimabile: il sorriso che non si spegne mai sui volti dei bambini.