FAQ – Domande frequenti
Scrivere non è mai stato il mio forte perché spesso mi risulta difficile aprirmi completamente e esprimere i miei sentimenti e le mie paure alle altre persone.
Questa esperienza mi sta insegnando a mettermi alla prova senza vergogna e senza paura di sbagliare, con ciò voglio superare anche questo ostacolo sperando di riuscirvi a conquistare e appassionare con questa lettura...
La mia esperienza di servizio civile internazionale ad Hermosillo è giunta già al terzo mese, ci sono veramente molti aneddoti da raccontare perché tutto sta succedendo alla velocità della luce. Dopo un periodo di formazione a Roma, sono stata catapultata ad Hermosillo (anche se non utilizzerei proprio il termine “catapultata” visto che il viaggio mi sembrava interminabile e nella mia mente si balenava un mescolarsi di pensieri , ansie, paure miste a un senso eccitazione per la nuova avventura che da li a poco avrei intrapreso). Non vorrei soffermarmi a descrivere Hermosillo visto le ottime recensioni fatte dai miei colleghi che mi hanno preceduta, ma sicuramente la prima cosa che ho sentito scendendo dall’ aereo è stato il calore penetrarmi nella pelle. Lamentarsi però non mi era consentito perché appena ho osato dire “che caldo!!!” qualcuno al mio fianco ha iniziato a sorridere e a dirmi “Non sai cosa ti aspetta ad agosto, il termometro raggiungerà i 50 gradi, e sarà impossibile camminare per le strade perché ci sarà il rischio che le suole delle scarpe si sciolgono”. Tu speri sia tutto uno scherzo ma la realtà è che in questi giorni abbiamo raggiunto i 48 gradi e posso garantivi che benedico tutti i giorni il mio condizionatore.
Dopo questa breve prefazione vorrei rispondere con questo articolo alle domande più frequenti che mi arrivano dall’Italia, facendovi conoscere la realtà che io sto vivendo:
- Cosa fai e dove lavori???
Svolgo principalmente il mio servizio presso Il Centro San Leonardo Murialdo situato nella colonia Union de Ladrilleros. Il centro ha come scopo principale di accogliere i bambini durante il periodo extra scolastico, garantendogli un luogo sicuro dove possono incontrare aiuto per svolgere i propri compiti, le attività sportive, artistiche, culturali. Il Centro Educativo apre le sue porta a circa 120 bambini che vengono suddivisi in due turni; quello mattutino dalle 9.00 alle 12.00 e quello pomeridiano 14.00 alle 17.00. A tutti i bambini viene offerta la colazione e il pranzo in cambio di una donazione di 1 pesos al giorno. All’interno del centro mi sono trovata a svolgere diverse attività che mai avrei pensato di fare, tra cui il corso di flauto, iniziato dalla ragazza che antecedentemente a me ha svolto il suo periodo di volontariato ad Hermosillo. Il corso di musica si svolge ogni giovedì con i ragazzi del quinto e sesto anno scolastico e come obbiettivo ci eravamo posti di riuscire a suonare una piccola canzoncina allo spettacolo di fine anno scolastico. Inoltre, mi occupo dell’ attività di apojo escolar ( cioè l’aiuto nei compiti e nel ripetere le lezioni svolte in classe) delle classi terza e quarta per il turno mattutino e la classe seconda per il turno pomeridiano. Essendo il nostro centro basato unicamente su volontari che decino di dedicare il loro tempo nell’ aiutare gli altri, spesso può capitare che non si presentino, quindi mi sono ritrovata a svolgere diverse attività quali manualità, informatica, inglese e sportive che normalmente sono attribuite ad altri insegnanti.
- Marty come stai?
Spesso mi sono ritrovata a dare delle risposte banali e frettolose, in realtà sono veramente felice ed entusiasta di questa esperienza che sto vivendo. Sto imparando moltissime cose, mi sto mettendo alla prova svolgendo qualsiasi attività che mi viene richiesta poiché non mi piace l’idea di fossilizzarmi su ciò che so di saper fare; sto imparando a superare gli insuccessi capendo che non sempre tutto va come vorrei. Ci sono giornate nelle quali entri in classe piena di energia, con la convinzione di poter insegnare qualcosa di nuovo e di appassionante a questi bambini cresciuti troppo in fretta , ma ti basta pochi minuti per capire che non è la giornata giusta o che ho dato troppe cose per scontate, ma ciò non ti deve demoralizzare perché domani e un’ altro giorno e sicuramente mi regalerà nuove esperienze e soddisfazioni. Riflettendo, mi rendo conto che la maggior parte delle cose me l’hanno insegnata proprio loro, questi bambini che spesso vivono in casa di cartone o, per coloro che sono più fortunati in lamiera, senza una figura paterna di rifermento e molto spesso lasciati soli tutto il giorno ad affrontare tutti i rischi di cui sono piene queste strade, come la droga e le bande violente. Nei loro sguardi non c’ è nessun tipo di paura e nemmeno di rabbia per le opportunità che non potranno mai avere, vi è solo lo stupore per le piccole cose che la vita gli regala e l’emozionarsi e divertirsi davanti a piccoli e semplici giochi che a me ricordano molti i racconti dell’infanzia dei miei nonni .
- Com’è la gente??
Le famiglie sono solitamente composte da una media di 4/5 figli, spesso avuti con compagni differenti, che dormono in un unico letto matrimoniale. Queste persone sono abituate a vivere con niente, quando dico niente, intendo vivere in delle piccole casette costruite con dei cartoni trovati per le strade o per i più fortunati con lamiere o mattoni. Il loro reddito mensile ammonta a circa 2000 pesos (meno di 120 euro) ma nonostante tutte queste difficoltà non risultano persone meno disponibili e aperte, anzi per qualsiasi problema che ho incontrato durante il mio cammino, loro hanno cercato di aiutarmi. Se avevo bisogno di parlare mi hanno ascoltato, se volevo conoscere nuove realtà presenti sul territorio mi hanno accompagnata per assicurarsi che non mi perda e per farmi vedere le cose con gli occhi di una persona che vive questa terra da tutta la vita. Ammiro profondamente questi uomini e queste donne perché potrebbero lamentarsi di qualsiasi cosa, potrebbero chiederti perché sono stati sfortunati a vivere in un territorio che non offre molte opportunità, che ogni giorno gli pone davanti degli ostacoli da superare e che a noi possono sembrare banali, ma per queste persone raffigurano un chiodo fisso, come trovare i soldi per dare da mangiare ai loro figli. Nonostante tutte queste difficoltà quando le incontri ti accolgono con un saluto e un sorriso stampato sulle labbra dicendoti: “Hola! Como estas?” Non è mio interesse raccontarvi solo il lato bello di questo persone e non dobbiamo dimenticare che per loro rimaniamo comunque stranieri, i bianchi con il simbolo dei dollari disegnato sulla fronte. E’ normale perciò che ogni tanto ti capiti di incontrare alcune madri e ti chiedono dei soldi, oppure se prendi un taxi ti vedano bianco e il taxista ti applichi una tariffa doppia rispetto a quella della popolazione locale.
Foto ricordo con le classi terza e quarta del turno mattutino insieme al volontario locale Alejandro
P.S. Avrei voluto regalarvi qualche scatto migliore, ma purtroppo da questa esperienza ho imparato a mie spese a non imprestare a nessun bambino la macchina fotografica perché c’è la possibilità che ti cancellino involontariamente tutte le foto.
Martina Blasig, Volontaria in Messico con il Servizio Civile
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