ep. 6 – i tempi morti, i libri e la sovversione
Nel vecchio continente non è così raro vedere qualcuno con un libro in mano, che legge. Niente di cui stupirsi. A volte si cede all’irresistibile tentazione di sbirciarne il titolo, e può capitare di imbattersi in qualche volume dei cari Volo o Moccia, o nelle 50 sfumature del colore del momento. Si storce il naso, ma niente di più.
Quì in Messico, o per lo meno ad Aguascalientes, dove un testo classico costa almeno come cenare fuori, invece è qualcosa di insolito, sovversivo forse. Un momento vuoto, tiri fuori il libro ed inizi a leggere. Bambini e ragazzi ti guardano a volte ti chiedono con tono sorpreso se ti piace molto leggere. Esistono progetti, iniziative di promozione alla lettura, ma forse quello che meglio continua a funzionare è il pure esempio: ultimamente, mi capita infatti che seminaristi mi chiedano libri in prestito, che un ragazzino dell’Apoyo – dopo avermi raccontato con soddisfazione di essersi iscritto alla biblioteca di quartiere, mi chieda di consigliarli qualche bel titolo adatto a lui (e intanto inizia a leggere la ‘Divina Commedia’).
Gocce nell’oceano, soddisfazioni personali.
Biagio Grillo, Volontario in Messico con il Servizio Volontario Europeo
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