Volontari
1Ott/150

Hermosillo, prime impressioni: contraddizioni ed accoglienza nella prima settimana di servizio civile

Sulle prime impressioni solitamente esiste un dibattito.

Qualcuno dice che la valutazione basata sui primi approcci sia quasi sempre sbagliata e superficiale; qualcun altro invece sostiene fermamente che le impressioni iniziali contengono sempre preziose verità.

Qualunque sia la versione giusta, le mie sensazioni all’arrivo ad Hermosillo, ardente citta nel deserto del Sonora, Messico, distante appena un paio d’ore dal confine con gli Stati Uniti – di cui si avverte la presenza incombente, sia nel negativo e sia nel positivo – sono state piuttosto forti, sin dal primo giorno.

2Lug/150

LA DESPENSA COMUNITARIA DEL CENTRO REFFO A.C.

Nuova immagine

Solidaridad II è un quartiere periferico all'estremità sud-orientale della città di Aguascalientes, negli altopiani del Messico centrale. Questa colonia, così vengono chiamati i barrios messicani, vede la presenza di un alto indice di povertà e di marginalità sociale, nonostante ci troviamo in uno degli stati messicani (Aguascalientes) con il maggior indice di crescita economica e di sviluppo industriale. Tuttavia qui la mancanza di risorse, e talvolta la miseria vera e propria, è tangibile e tastabile con mano: la maggior parte delle case che si articolano disordinate a cavallo dell'Anillo Periferico “Siglo XXI” hanno pochi servizi e tetti in lamiera, che portano le temperature interne a salire inevitabilmente.

Da diversi anni, il centro Reffo AC, attivo sul territorio dal 1995, porta avanti un'iniziativa assistenziale per ammortizzare la carenza di risorse delle famiglie, la “despensa comunitaria”, grazie alla quale viene fornito gratuitamente ogni venerdì un paniere di beni alimentari a chiunque si presenti a richiederlo, in un cortile sul retro della parrocchia di San Josè Obrero.

25Mag/150

Il cuore del progetto

Non era fra i piani andare a Panciu. Il progetto a cui ho fatto parte era programmato per essere a Bucarest, poi, una decina di giorni prima della partenza, la nostra responsabile chiama me e un altra ragazza e ci propone come alternativa questo piccolo villaggio della Vrancea.
Ho dovuto pensarci un po' prima di accettare. Abituata a vivere a Torino da sei anni, con i suoi svariati locali, gli eventi frequenti e i migliaia di studenti, titubavo un po' all’idea di ritrovarmi in un posto di 8.000 anime, dove non è improbabile vedere qualche carretto trainato da un cavallo fermarsi davanti alla tua porta e dove qualsiasi distanza si riduce al punto quasi da poterle contare in passi.
Ci avevano anche messo in guardia che a Casa volontari il riscaldamento non c’è e l’acqua calda neanche, e se li vuoi, devi far pratica con le sobe (stufe a legna), e che, nel far pratica con Le sobe e con la legna, non è così inusuale prendersi Le pulci.
Effettivamente le pulci le abbiamo prese, le stufe le abbiamo odiate, il freddo l’abbiamo patito; a volte abbiamo sentito il bisogno di allontanarci dai pochi volti visti e rivisti ogni giorno, dalle stradine, sempre le stesse, percorse decine di volte in una giornata e dalla routine delle settimane, che scorrevano, senza troppe variazioni o cambiamenti.

Ma nonostante tutto questo, se qualcuno mi chiedesse se è stata una bella esperienza, la mia risposta sarebbe, "Assolutamente si".
E perché?
La risposta è facile, chiara, sincera.. È grazie a quei faccini sporchi e sorridenti che ogni mattina arrivano al Centro e che fin dal primo giorno si mostrano più accoglienti di qualsiasi altra persona, nella maniera più semplice ma efficace che si possa immaginare, prendendoti per mano e regalandoti un sorriso.
Loro che ogni giorno escono dalle loro case dai muri troppo piccoli per contenere tutte le persone e i problemi che ci abitano dentro, si incamminano su per le salite fangose di Valle Brazi, e si dirigono verso l’Asociatia Lumea Lui Pinocchio. E lì, una volta attraversato il cancello, sanno di potersi dimenticare di tutto: delle loro vite di bambini forzati a diventare adulti troppo in fretta; delle parole di chi, incurante della loro età e insensibile alla loro tenerezza, già li discrimina per le loro origini; dell'affetto che spesso gli viene negato. E per un paio d’ore al giorno, tornano ad essere come qualsiasi altro bambino, con un pennarello in mano e un pallone nell'altra.

E ad un certo punto, col passare dei giorni, loro diventano la tua forza, i tuoi generatori di energia positiva, il motivo per cui rimani a Panciu.

Per cui quella che è partita pensando di dare un aiuto, sono io, e invece, alla fine, a darti veramente qualcosa sono loro, i bimbetti sorridenti dalle storie tristi e il grande coraggio, che senza neanche saperlo ci danno una mano più grande di quanto possa darci chiunque altro, lì, in quel villaggetto che lascia il segno..

"Esiste una verità più profonda dell’esperienza , che sta al di là di ciò che vediamo, persino di ciò che sentiamo. E' una categoria di verità che separa ciò che è profondo da ciò che è soltanto razionale: la realtà dalla percezione. Di solito questa categoria di verità ci fa sentire inermi, e capita che il prezzo da pagare per conoscerla, come il prezzo da pagare per conoscere l’amore, sia più alto di ciò che i nostri cuori sono in grado di tollerare. Non sempre la verità ci aiuta ad amare il mondo, ma senza dubbio ci impedisce di odiarlo. L’unico modo di conoscerla è condividerla da cuore a cuore."

Arianna Francescato, Volontaria in Romania con il progetto JAM - Regione Piemonte

4Mag/150

Essere grati per la ricchezza

viviana finale

Dopo un anno sono sicuramente più ricca. Non mi riferisco a qualcosa di materiale quanto più ad una ricchezza in qualità di persona. Un anno trascorso ad Aguascalientes mi ha sicuramente cambiato e questo credo sia l’aspetto più importante e il successo di un’esperienza: qualcosa che ti cambia in meglio sarà stata sicuramente una cosa buona.

23Apr/150

Una grande famiglia in mezzo ai campi

DSCF2724 pentru blog

Greaca. Un paesello con in mezzo a distese immense di campi coltivati e nuda terra arata. Otto chilometri dal Danubio e dalla Bulgaria, una cinquantina dalla capitale Bucarest. E’ uno di quei posti, forse, per me un po’ anonimi, lontanissimi dalle mie realtà, dalle mie idee, dalle mie ambizioni, dalle mie fantasie. Non mi direbbe un granché.

Mi piace spesso fermarmi a immaginare cosa potrebbe stare succedendo in questo istante dall’altra parte del mondo, o altrove, in posti che non conosco e che non posso raggiungere, in ambienti e realtà che la mia fantasia neanche può creare in tutti i suoi particolari; mi sforzo di immaginare chi ci sia e cosa stia facendo là, in quell’attimo. Magari cose assolutamente innocue, semplici, quotidiane, banali, di quelle alle quali non si fa caso…

21Apr/150

Un’esperienza che ti cambia la vita!

mex2

 Dopo un mese dal mio rientro, non mi sembra ancora possibile pensare che quest’anno di servizio civile sia terminato, nella mia mente voglio credere di essermi presa una piccola pausa per poi ripartire …

verso quella terra ardente che mi ha lasciato i segni sulla pelle,

verso quelle persone cosi forti che superano qualsiasi difficoltà senza lamentarsi ma con l’arma più forte il sorriso,

verso quei bambini che portano sul corpo ferite di storie familiari cosi difficili che spesso solo a ripensarci gli occhi mi si riempiono di lacrime, ma loro a dieci anni raccontano queste cose come se fosse normale e con una forza davvero ammirabile, sono bambini cresciuti troppo in fretta spesso lasciati soli a superare tutti gli ostacoli della vita, ma loro non hanno il tempo di piangersi addosso perché devono lottare contro ogni pericolo che la vita gli pone davanti,

15Apr/150

Ad un anno dall’inizio, a pochi giorni dalla fine….

giorgio serv civile

La mia esperienza in Messico è cominciata il giorno dopo essermi laureato alla Specialistica qui a Torino, la valigia era pronta già da qualche giorno e la voglia di partire c’era!

È passato un anno, un anno pieno di emozioni, di esperienze e di sorprese. È passato in fretta, troppo.

15Apr/150

Grazie Romania!

Dal primo giorno in cui siamo arrivati in Romania una ragazza del nostro gruppo, ormai alla sua terza esperienza in questo paese, ci ha detto: “Ragazzi, preparatevi perchè la Romania fa regali.. imparerete a ringraziarla”.

Non posso non dire che non avesse ragione.

È passato ormai quasi un mese dall’inizio di quest’esperienza ed effettivamente, fin dai primi giorni, questa terra al confine dell’Europa, ci ha fatto piu’ di una sorpresa.

IMG_0832

9Apr/150

SERVIZIO CIVILE, UN ANNO DI SOGNI CONDIVISI

11074114_10206186253396530_661181285_o

Che dire della mia esperienza del Servizio Civile ... Quando chiudo gli occhi vedo i colori, i sorrisi, le lacrime, i capricci dei bambini che non vogliono fare i compiti, le espressioni dei più piccoli che mi fanno promettere che quello sarà l'ultimo boccone di cereali e poi basta, e il mio patto: “Ok, però un boccone grande grande, perché devi crescere, diventare grande grande, forte forte per poi da grande diventare dottore per curare la nonna, o veterinario per salvare i cagnolini che vengono investiti, o pilota per girare il mondo ...” e le loro meravigliose facce, incerte e stupite, che con molta poca convinzione buttano giù quel boccone …

11Feb/150

Messico: tra realta’ e immaginazione.

mex monica

Prima di partire alla scoperta di un paese che non hai ancora mai visto, la curiositá spesso ti porta a nutrire il tuo immaginario rubando immagini dai libri di storie raccontate da chi prima di te ha percorso le stesse distanze.
Ció che a volte accade é che questo bagaglio di aspettative non trovino un vero riscontro nella realtá che una volta arrivato incontrerai, e sicuramente il Messico dalle tinte piú tradizionali e popolari che si era dipinto nella mia mente ha dovuto drasticamente ridimensionarsi dopo l’incontro con il Distrito Federal, una immensa capitale rumorosa, satura, ossessiva..e molto, molto intrigante.
Oggi peró ho la sensazione di essere arrivata, non so come, in uno di quei luoghi che pensavo esistessero solo negli angoli della mia immaginazione o che mi fossero in qualche modo preclusi per non essere una nativa del luogo. Ore di viaggio per raggiungere Puebla, e poi ancora strada e strada, salendo verso la cima della montagna per arrivare qui, nella piccola comunitá di Plan de Guadalupe, dove il tempo sembra essersi fermato.