SERVIZIO CIVILE, UN ANNO DI SOGNI CONDIVISI
Che dire della mia esperienza del Servizio Civile ... Quando chiudo gli occhi vedo i colori, i sorrisi, le lacrime, i capricci dei bambini che non vogliono fare i compiti, le espressioni dei più piccoli che mi fanno promettere che quello sarà l'ultimo boccone di cereali e poi basta, e il mio patto: “Ok, però un boccone grande grande, perché devi crescere, diventare grande grande, forte forte per poi da grande diventare dottore per curare la nonna, o veterinario per salvare i cagnolini che vengono investiti, o pilota per girare il mondo ...” e le loro meravigliose facce, incerte e stupite, che con molta poca convinzione buttano giù quel boccone …
Se chiudo gli occhi vedo gli scherzi degli adolescenti, le loro bugie per non fare i compiti, i loro sorrisi pieni di speranze che temono di avere il loro futuro così incerto, le loro lacrime per l'ennesima fidanzata che li ha lasciati, per la mamma che non le lascia andare alla festa, per il compito di inglese andato male, malissimo, rivedo me, che contratto “e dai leggiamo solo altri tre articoli dei Diritti Fondamentali dell'Uomo e poi giuro che vi lascio giocare a calcio”. Vedo quel maledetto pallone che gira da una parte all'altra nell'aula senza controllo e poi le loro “falsissime” adorabili facce mentre dicono “Dai Giusy non ti arrabbiare, lo sai che ti vogliamo bene, non te ne andare per questo”, le torte in faccia, le battute, le risate, tante risate, tantissime, non sono solo comparse, non sono solo volti sono persone in carne ed ossa, sono Griselda, sono Josè, Lupita, Judith, Marco, Mario, Marino, i Lallo, Daniel, Liz, Antoni, Ingrid, Cristina, Victor, sono persone che ti lasciano una impronta nel cuore, una ferita forse, un segno, che non dimenticherai mai, sono energia, sono amore, sono rabbia. Le gioie e i dolori, il costante incredibile e a volte straziante lavoro con i giovani, il lottare finché puoi, le frustrazioni, i pianti per i fallimenti, le cose che per quanto ci metti l'anima non arrivano, e quelle piccole soddisfazioni che proprio non ti aspettavi, e ti riempiono il cuore.
Chiudo gli occhi e vedo le lotte sociali; le manifestazioni; i volti dei desaparecidos di Ayotzinapa; la lotta delle femministe per le quotidiane ingiustizie che affogano città, per i femminicidi senza colpevole; i genitori di Cristal, di Sergio, di Paola, scomparsi in Aguascalientes e mai cercati, mi vedo tra la gente che lotta in piazza, alla presentazione del Primo Informe del sindaco che si dimentica di nominare i 225 scomparsi nel 2014 nella sua città, che tanto dice di amare, vedo il dolore, la gente che non molla, la grinta ...
Perché il Servizio Civile è anche impegno sociale, è una scelta di vita, è un compromesso con la società, la decisione di stare lì, con tutto, presente con la gente, con la realtà, con gli occhi aperti su quello che ti accade intorno, una promessa di stare dalla parte degli ultimi, sempre!
Perché gli ultimi siamo noi, perché quando arriviamo lì noi non sappiamo niente, non capiamo niente, devi solo stare zitta, ascoltare, farti raccontare, farti insegnare, farti spiegare “perché sono lenti, lentissimiiii” gridavo i primi mesi arrabbiata e frustrata, poi un giorno qualcuno dall'Italia mi ha detto “ma non hai mai pensato che forse siamo noi ad andare troppo veloci?” E così ho capito tutto, stavamo sbagliando tutto, ma come pretendi obbligare qualcuno a salire su una Ferrari per andare più veloce? Qualcuno che è sempre stato abituato ad andare a piedi.. e nel frattempo a godersi pure lo spettacolo ...
Gli inviti infiniti, i pranzi, le cene, le colazioni, le passeggiate i pic-nic, i viaggi ... ah i viaggi ... il mare, le montagne, le colline, fiumi, laghi, città, musei, piazze, boschi, perché nel Servizio Civile ci sono anche tanti, tanti e meravigliosi viaggi ...
Per me è stato tutto questo, spogliarmi l'anima, arrivare a mani nude, senza strumenti, senza aspettative, e chiedere alla gente, alle persone, ai bambini, ai ragazzi di riempirle insieme, e vedere insieme cosa saremmo riusciti a fare, e anche se non saremmo riusciti a fare niente non importava, quello che importava era viversi, raccontarsi, fare un pezzo di cammino insieme, regalarci dei nuovi ricordi, delle nuove emozioni, delle nuove sfide, delle nuove idee. E poi una promessa, di rivedersi un giorno lì o qui, o da tutt'altra parte, perché sognare insieme, di andare a un giorno a Cuba con le signore della dispensa, di poter portare un giorno tutti i ragazzi e le ragazze a veder l'oceano, di andare a visitare la selva del Chiapas con Malena ... un giorno forse...
Non importa quando riusciremo a farlo, e se ci riusciremo, non importa se verrà quel giorno o no, quello che importa è sognare, quello che ha importato è stato sognare insieme, insieme ai ragazzi, alla gente, alle famiglie, ai bambini.
Poter sognare con gli altri un mondo migliore, pieno di speranze e possibilità per tutti, perché ce lo meritiamo tutti ... ecco i SOGNI CONDIVISI, è stato proprio questo il mio anno di Servizio Civile!
Giusy Zaccaria, Volontaria con il Servizio Civile in Messico
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