Corpi Civili di Pace: un percorso di crescita e impegno
Guinea Bissau

Corpi Civili di Pace: un percorso di crescita e impegno

L’esperienza di Francesca con i CCP le ha confermato che la cooperazione internazionale è la sua strada professionale, offrendo nuove competenze e opportunità di crescita.

La mia decisione di partecipare al programma dei Corpi Civili di Pace (CCP) è nata dal desiderio di proseguire il percorso di crescita personale e professionale avviato con il Servizio Civile Universale (SCU), oltre che di dare continuità all’organizzazione con cui avevo già collaborato. L’esperienza del SCU mi aveva arricchita profondamente, offrendomi molto più di quanto avessi immaginato. Pertanto, sentivo il bisogno di continuare su questa strada e di portare il mio contributo in un contesto più complesso e, a livello di missione, più strutturato come quello della Guinea-Bissau.

Durante il mio percorso con i CCP, mi sono concentrata principalmente su attività di supporto ai progetti di cooperazione. Per certi versi, ho avuto l’opportunità di seguire l’intero ciclo di vita di un progetto, dall’ideazione alla sua implementazione e fino alla chiusura, approcciandomi a una moltitudine di attori locali e internazionali. Un altro aspetto che ho seguito e su cui ho imparato molto è quello della comunicazione delle ONG, imparando non solo ad organizzare i contenuti, ma cercando di renderli accattivanti e utili ai fini del progetto. I progetti a cui ho collaborato erano estremamente vari, focalizzati su aspetti fondamentali per lo sviluppo del paese, come la promozione della cultura musicale, l’artigianato, il supporto a piccole e medie imprese, e la formazione professionale per i giovani. Una particolare attenzione era data anche a temi cruciali come l’inclusione di giovani, donne, persone con disabilità nella società e nell’economia guineense e la lotta alla violenza di genere, aspetti che ho sempre considerato importanti e che grazie a questa esperienza ho avuto l’opportunità di approfondire.

Una delle esperienze più significative è stata quella di lavorare a stretto contatto con le comunità locali, i giovani e le donne vittime di violenza. Pur essendo volontaria, ho avuto modo di contribuire a iniziative che offrivano opportunità concrete ai beneficiari. In questo contesto, ho partecipato ad attività di sensibilizzazione ed empowerment, collaborando, per esempio, ad attività che hanno coinvolto l’Agência Guineense de Emprego e Formação Profissional (AGEFP). Questa istituzione, con la quale ho collaborato per diverso tempo, gioca un ruolo fondamentale nel mettere in contatto i giovani con la realtà della formazione professionale e del lavoro, e il mio contributo è stato quello di aiutare a sistematizzare e ampliare il loro impatto e la loro rete di contatti creando un ponte con altre associazioni e istituzioni locali che si dedicano in particolare alle attività di governance locale e sviluppo giovanile.

Tra i progetti che mi hanno coinvolta maggiormente c’è stato il Sostegno a Distanza (SAD), che ogni anno garantisce a molti bambini e ragazzi l’accesso all’educazione coprendo le spese scolastiche per diversi anni. Questo progetto ha evidenziato quanto sia importante la continuità negli interventi educativi per poter generare un impatto duraturo.

Un aspetto particolarmente gratificante del mio lavoro è stata la collaborazione con una rete ampia e diversificata di attori: istituzioni internazionali e nazionali, ONG, associazioni, scuole e imprenditori. Ho imparato tanto dai colleghi locali quanto dal personale espatriato, mettendomi costantemente in gioco e affrontando con flessibilità e resilienza le varie sfide. La Guinea-Bissau, infatti, è un paese dove le difficoltà, dalle infrastrutture alla burocrazia, non mancano, ma ho cercato sempre di affrontarle mantenendo un approccio aperto e collaborativo.

Nonostante le sfide incontrate, questa esperienza mi ha arricchito enormemente, sia sul piano professionale che umano. Ho imparato a organizzare il lavoro in modo efficiente, ad affrontare le difficoltà con creatività e a collaborare in sinergia con colleghi e beneficiari. La mia dedizione e il mio impegno mi hanno spinta a dare sempre il massimo, adattandomi alle esigenze dei progetti e delle persone coinvolte.

Questa esperienza con i CCP mi ha confermato che la cooperazione internazionale è il percorso professionale che voglio seguire. Grazie a questo bagaglio di esperienze, ho trovato un lavoro nel settore della cooperazione e sono entusiasta di proseguire su questa strada, consapevole che ogni progetto e ogni incontro rappresentano un’opportunità di crescita e cambiamento, sia per me che per le comunità con cui ho l’onore di lavorare.

Vorrei concludere con un invito ai giovani che, come me, sono desiderosi di contribuire al miglioramento delle comunità e curiosi di aprirsi al mondo. Le esperienze come quella dei Corpi Civili di Pace offrono l’occasione di crescere e di fare la differenza, sia per se stessi che per gli altri. Le opportunità sono tante, basta coglierle con entusiasmo e spirito di servizio.

Francesca Grazioli,
Volontaria dei Corpi Civili di Pace in Guinea-Bissau

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